E intanto i cani continuano a morire, cuccioli e adulti. Sono, infatti, 14 gli animali deceduti tra atroci sofferenze dal 16 febbraio 2012 ad oggi, due quelli che sono riusciti a sopravvivere. “Quest’anno gli effetti del veleno utilizzato appaiono molto più potenti – continua Lorena Sauli – Nessuna o remotissima possibilità di scampo per i cani, nonostante il tempestivo intervento dei veterinari. A fronte di questi nuovi episodi, abbiamo scritto nuovamente al Prefetto per chiedere di prendere ogni provvedimento ritenuto utile per fronteggiare il problema”.
La disinvoltura con la quale si continuano a disseminare esche e bocconi avvelenati appare, secondo LAV Enna, agghiacciante, considerato che lo spargimento di esche avvelenate non ha risparmiato alcuna zona della città, comprese quelle frequentate da bambini, i rischi per l’incolumità pubblica sono molti. Da rilevare inoltre come la strategia attuata dagli autori della strage mal si concilia con l’idea che possa trattarsi di sporadici e casuali episodi.
“Tutti i soggetti deputati a contrastare e prevenire il fenomeno devono urgentemente attivarsi per mettere in atto le procedure che il nostro Ordinamento giuridico mette a disposizione, per prevenire e contrastare il fenomeno, procedure peraltro chiarite con le linee guida emanate il 15 novembre scorso dal Ministero della Salute per standardizzare e uniformarle sul territorio nazionale ed è per questo che anche la LAV nazionale ha scritto al Sindaco di Piazza Armerina e al Prefetto di Enna”, dichiara Ilaria Innocenti responsabile nazionale del Settore Cani e gatti LAV.
“Il numero di animali deceduti a Piazza Armerina è senza precedenti, occorre fare ogni sforzo per individuare i colpevoli della strage. Anche i cittadini possono fare la loro parte, invitiamo quindi tutti coloro che avessero informazioni o notizie per risalire agli avvelenatori a comunicarle tempestivamente alle Forze dell’Ordine, ciò potrebbe salvare gli animali, ma anche vite umane e difendere il prestigio turistico di una città famosa per le sue bellezze, un prestigio però che potrebbe venire offuscato da ciò che si sta consumando nelle sue strade e nei suoi giardini”, conclude Ilaria Innocenti.