Enna: Al Teatro Garibaldi lo spettacolo “Dove le stesse mani”

Enna. Si è conclusa il 30 marzo, la 1° rassegna di teatro contemporaneo, organizzata dall’associazione Babel di Palermo, e diretta da Giuseppe Provinzano, con Dove le stesse mani, spettacolo surreale e fiabesco che si ispira al libro di Luciano Violante Il giardino dei morti di mafia e racconta la storia di un uomo, Pino; per sbaglio ammazzato dalla mafia; che va in sogno all’affezionato cugino Tanino, e gli racconta della sua nuova vita nell’al di là non potendo evitare un paragone con la sua vita terrena serena e amara al tempo stesso. L ’interprete, Dario Muratore, dal suo angolo di scena, offre al pubblico una riflessione gioiosa, provocando risa amare.
Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Quartiatri, testo e regia Dario Muratore e Dario Mangiaracina,
con Dario Muratore, musiche originali eseguite dal vivo Dario Mangiaracina.
L’associazione Babel, ha inoltre offerto alla città una sorpresa musicale con la Banda alle ciancie di Palermo, che ha eseguito i brani del proprio repertorio prima dello spettacolo e nell’after show al kenisa.

Al Teatro Garibaldi la scena si svuota, il personaggio è svanito, l’attore va via, il pubblico si allontana nel brusio, i tecnici smontano le luci; l’associazione Babel diretta da Giuseppe Provinzano, che ha portato in scena quattro spettacoli in tutto, rispettivamente:
-Riding Buk di Cristiano Nocera, produzione Lavoro Nero Teatro;
-Giotto-Studio per una tragedia, di Giuseppe Provinzano, Produzione Associazione Babel;
-Richard III, Ovvero la nascita du novu putiri, di Giuseppe Massa, Produzione Associazione Bogotà, in collaborazione con A.C. Sutta Scupa e Nostra Signora c.c.d;
-Dove le stesse mani, di Dario Muratore e Dario Mangiaracina, Produzione Compagnia Quartiatri.

Giuseppe Provinzano, chi è?
Il mio percorso comincia in maniera assai tradizionale, un laboratorio scolastico, il nascere di una passione e qualcuno che ti chiede Perché non provi? Ho fatto la scuola dello Stabile di Palermo e mi sono diplomato a 21 anni, e da qui ho iniziato un cammino che mi ha portato a fare prima provini a teatro e al cinema, poi la svolta con l’incontro con Giuseppe Massa e Fabrizio Ferracane che stavano lavorando a Suttascupa. Dopo Suttascupa, nasce il mio percorso con Babel, compagnia e associazione di artisti e professionisti nata a Palermo poco più di un anno fa, dove ognuno ha un ruolo ben preciso.

Cosa vuol dire fare il Direttore artistico?
Non so ancora bene cosa significhi questo mio debutto da direttore artistico . Fare il direttore artistico è pensare alla qualità degli spettacoli che proponi e al pubblico che hai, nuovo al contemporaneo, individuando un percorso, ch’è indicato dallo stesso sottotitolo A (s) sulu, ovvero il modo di vedere l’assolo in scena. Le responsabilità della direzione artistica stanno nelle scelte che vengono assunte e nel difenderle, e nel capire che si sta prendendo una direzione.
Uno spelling di questa rassegna: Scena nostra, Anno zero, A(s)sulu

Scena nostra perché volevamo rappresentare un certo tipo di scena, cioè partire dalla scena nostra in quanto contemporanea in Sicilia
Anno zero perché le vicissitudini che ci sono state dietro l’organizzazione della rassegna sono state molto burrascose, che per quest’anno ci siamo voluti testare, fare una cosa in quanto anno zero e quindi partire da una cosa piccola, sincera, sicura e di qualità. Credo che dopo l’anno zero si passi direttamente all’anno due.
A (s) sulu, segue una precisa direzione del contemporaneo, verso un pubblico che non ha mai visto determinate cose; ovvero quattro modi di vedere e di stare in scena da soli.

Perché una rassegna di teatro contemporaneo a Enna
Babel ha tra i suoi componenti, il direttore tecnico, Gabriele Gugliara, e la direttrice organizzativa, Agnese Gugliara, che sono di Enna, e saputa della riapertura del teatro, abbiamo pensato di proporre alla città non soltanto il nostro spettacolo ma fare un percorso con una rassegna di teatro contemporaneo; Enna, abbiamo riscontrato essere una città con un pubblico curioso e affamato di teatro, ancora un po’ confuso ma con gli anni sarà possibile raggiungere una consapevolezza in questo.

Cosa ti aspetti da uno spettacolo? Da attore, da regista, da direttore artistico, da pubblico
Quando guardo uno spettacolo cerco sempre di essere puro, di non avere quei preconcetti degli addetti ai lavori, ed è difficile , però è un tentativo che io cerco sempre di fare: capire cosa di uno spettacolo può arrivare all’esperto o critico di turno alla casalinga per esempio. Non mi interessano gli spettacoli che strizzano troppo gli occhi al pubblico per compiacersi,e cerco di guardare uno spettacolo contemporaneamente da attore, regista, direttore artistico e pubblico.
Bisogna fidarsi di quello che è vero.

Il teatro oggi, dov’è?
Mi viene da dire dove dovrebbe essere, anzitutto più presente, in ogni città. La Sicilia è la regione che ha più teatri chiusi, segue ad essa la Lombardia. Il teatro dovrebbe essere verso il pubblico, di cui spesso se ne recrimina l’assenza, e io mi chiedo ma c’è il teatro per il pubblico? Lo educhiamo questo pubblico?

Livia D’Alotto
Photo Maria Catalano



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