Enna: Giovedì Santo tra lavanda dei piedi e visita ai sepolcri

Con le processioni del Mercoledì Santo si è chiusa la prima fase – la più lunga – dei riti della Settimana Santa Ennese. In attesa della processione di domani, oggi per tutti sarà un giorno di silenzio e le processioni lasceranno spazio alle celebrazioni nelle chiese cittadine. In questi luoghi sacri, infatti, si effettuerà la consueta lavanda dei piedi rievocando il Vangelo in cui Gesù lavò i piedi degli Apostoli. In ogni chiesa questa sera verrà celebrata la messa con il rito della lavanda, mentre in mattinata a Piazza Armerina, presso la Cattedrale, il vescovo mons. Michele Pennisi alla presenza dei sacerdoti e dei diaconi consacrerà il sacro crisma, cioè l’olio benedetto da usare per tutto l’anno per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni.
Ma il Giovedì Santo è usanza – tra l’altro cresciuta negli ultimi anni – visitare i cosiddeti “Sepolcri”. In quasi tutte le chiese vengono addobbati gli altari e collocati in artistici tabernacoli e urne di varie forme l’Eucarestia in estensione rappresentando così Gesù nel sepolcro.
Da non confondere, però, con le esposizioni artistiche presenti in alcune chiese. Si assisterà così – clima permettendo – ad intensi pellegrinaggi di cittadini che si recheranno in adorazione all’Eucarestia, un viaggio che è stato spesso chiesto di non essere trasformato in momento di ozio e comunque senza mai tralasciare il significato religioso.
La giornata di ieri è stata molto intensa, alle 9,30 era stata aperta dalla confraternita Maria Santissima di Valverde e a seguire dal Sacro Cuore di Gesù, Maria Ss. Addolorata e Maria Ss. Immacolata. Un Duomo gremito in ogni suo angolo ha partecipato alla santa messa celebrata dal cardinale Francis Arinza, in visita ad Enna, alla presenza del vescovo diocesano Mons. Michele Pennisi, del vicario foraneo Mons. Francesco Petralia e del clero ennese. Il porporato nigeriano durante l’omelia ha ammesso d’esser rimasto meravigliato di quanta devozione ci sia in ogni confrate ed in ogni fedele ennese ed ha inoltre lodato l’operato delle confraternite. A fine celebrazione Arinze ha partecipato alla tradizionale benedizione – alla presenza di duemila persone circa – con il Santissimo Sacramento posto nel prezioso ostensorio.