Nicosia. Sindaco invita candidati a dibattito e Malfitano replica: “prima la relazione di fine mandato!”

Nicosia. Il Dott. Sergio Malfitano, candidato alla carica di Sindaco del Comune di Nicosia alle elezioni amministrative, in merito all’invito dell’attuale Sindaco di Nicosia e candidato ad un pubblico dibattito, rifiuta l’incontro spiegando le motivazioni:
“Pur non essendo, in linea di principio, per nulla contrario, ad un incontro pubblico fra i tre candidati alla “poltrona” di primo cittadino, è indubbio che, in uno spirito di sincerità e lealtà, preliminarmente, sarebbe stato doveroso concordare, tutti e tre insieme, ove fossimo stati d’accordo, regole, metodo e data del dibattito.
Tutto questo, invece, non c’è stato!
Diventa, infatti, impossibile, prendere parte a quanto in oggetto, quando, uno soltanto dei tre candidati, organizza e si fa promotore dell’iniziativa, senza peraltro indicare metodo, regole, moderatore e, per di più, con la data fissata non, come sarebbe stato logico, in prossimità delle elezioni, bensì subito dopo la presentazione delle liste e degli stessi programmi (15 aprile)!
Inoltre, ancor più da cittadino che da candidato a Sindaco, lo scrivente, con la presente, invita la S.V., prima di confrontarsi sul futuro e sui programmi politici riguardanti la nostra città, a voler volontariamente ottemperare a quanto previsto dall’art. 4 del d.lgs. 149/11, redigendo l’apposita relazione di fine mandato, al fine di garantire la pratica applicazione del principio di trasparenza delle decisioni riguardanti l’entrata e la spesa pubblica di Sua specifica competenza.
La relazione di fine mandato dovrebbe rappresentare (comma 4), nello specifico:
• l’organizzazione del sistema dei controlli interni e gli esiti cui il medesimo fosse pervenuto;
• gli eventuali rilievi mossi dalla Corte dei Conti nei confronti dell’operato dell’ente;
• ogni azione intrapresa per garantire il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e lo stato del percorso verso i fabbisogni standard;
• la corretta situazione finanziaria e patrimoniale, con la evidenziazione delle carenze riscontrate, e delle azioni intraprese per porvi rimedio negli enti controllati, sui quali si esercita un controllo dominante, non in forza di particolari vincoli bensì perché si dispone della maggioranza dei voti ovvero di quelli sufficienti per bene rappresentare la volontà sociale;
• le attività intraprese per il contenimento della spesa corrente;
• lo stato di convergenza ai fabbisogni standard, corredato degli indicatori quali-quantitativi relativi ai servizi resi, meglio se rapportati alle realtà più rappresentative di prestazioni erogate con il migliore rapporto qualità-costi;
• l’esatta determinazione dell’indebitamento consolidato.
E’ vero che, con la deroga in atto, un tale appuntamento istituzionale è venuto meno; tuttavia, questo momento, rappresenterà, certamente, la vera ghiotta occasione di sottoporre alla migliore prova elettorale la Sua amministrazione e l’intera cittadinanza.
Questo atto volontario, come appena esposto, è cosa ben diversa di una relazione di fine mandato riguardante una semplice elencazione delle cose realizzate durante la propria amministrazione.
Per di più, la relazione di fine mandato (art. 4 del d.lgs. 149/11) è talmente importante, non solo per chi scrive, ma per l’intera cittadinanza, da diventare, essa stessa, preclusiva ad un ipotetico e successivo incontro a tre, come da Suo invito in oggetto”.