Enna. Visite mediche per lo sport

Enna. La morta improvvisa e tragica di PierMario Morosini, giocatore del Livorno, nell’incontro con il Pescara ha aperto il problema della sicurezza degli atleti che praticano uno sport agonistico e a necessità di intensificare i controlli medici che devono essere più e nel contempo dotare gli impianti sportivi di defibrillatori che sono gli strumenti più accessibili da utilizzare nei primi momenti dell’incidente. E’ chiaro che ad Enna ed in provincia la situazione è delle peggiori e bisogna intervenire con urgenza per migliorare la situazione. Prima di tutto l’Azienda Sanitaria provinciale dovrà guardare con più attenzione la medicina dello sport, dotando il reparto di tutte le attrezzature necessarie per fare delle visite agonistiche al meglio, cominciando a dotare la struttura, diretta dal dottore Angelo Sberna, di un cardiologo che possa completare le visite mediche al meglio. La situazione è migliorata a Nicosia, ma ad Enna si naviga a vista, questo non è possibile, ci vuole maggiore responsabilità dell’azienda sanitaria nel prevedere queste cose. L’altro argomento chiama in causa i comuni, tutti nessuno escluso, che dovrebbero dotare gli impianti sportivi, dove si svolgono delle manifestazioni sportivi, di defibrillatori pretendere che sia presente un medico, così come viene preteso da molte federazioni sportive per un intervento di primo soccorso. In questo senso la Federazioni Medico Sportiva ed il Coni provinciale dovrebbero continuare ad organizzare dei corsi di primo intervento per dirigenti sportivi in modo da avere più gente che sia in grado di intervenire in caso di bisogni. Basta una persona competente che intervenga nell’immediatezza per salvare una vita umana. Bisogna dire che un’opera meritoria in questo senso la sta facendo l’Ente Corpo volontari della Protezione Civile, che molto spesso sono presenti alle manifestazioni sportive con le attrezzature pronti ad intervenire in caso di necessità. Sono problemi questi che devono essere affrontati con urgenza e non essere fermati da problemi economici, in fondo un defibrillatore costa 1200 euro e potrebbe essere accessibili anche per le scarse finanze dei comuni, se servono a salvare qualche vita.