Stage per 15 studenti Liceo Majorana di Troina al CERN di Ginevra per studiare i neutrini


Troina. Dalle aule del Liceo Scientifico Ettore Majorana di via Karl Marx ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) dell’Aquila al laboratorio del Centro Europeo di Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra passando per il Laboratorio Nazionale del Sud (LNS) dell’INFN di Catania per studiare i neutrini. E’ questo il percorso del progetto “Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande”, finanziato con i fondi del Piano Operativo Nazionale (PON) per la scuola in cui sono stati impegnati 15 studenti delle sezioni A e B della quarta classe: Angela Bentivegna, Dalida Bivona, Giuseppe Calì, Dario Caniglia, Michele Chiovetta, Mary Compagnone, Marco Di Franca, Misael Mascali, Emanuele Miceli, Sebiano Pitronaci, Simona Rasetto, Miriam Schinocca, Concita Sotera, Dalila Spadaro e Giuseppe Timpanaro. Hanno redatto questo progetto, che si è articolato in 40 ore di lezioni e 80 ore di stage, le prof. Valeria Caniglia e Sandra Cortese, docenti di Fisica e Matematica, che hanno accompagnato i loro 15 studenti negli stage presso i laboratori dell’INFN di Catania e dell’Aquila e del CERN di Ginevra. Del gruppo ha fatto parte anche Virginia Potenza del Servizio informazioni scientifiche del LNS di Catania, diretto Gaetano Agnello, che ha contribuito in misura apprezzabile all’organizzazione delle lezioni e degli stage. Lo studio delle oscillazioni dei neutrini, non della loro velocità, che si fa nei laboratori di Ginevra e L’Aquila è importante perché studiando l’infinitamente piccolo si capisce l’infinitamente grande. Dallo studio dei fasci di neutrini prodotti al CERN di Ginevra e da qui indirizzati, non attraverso un tunnel ma percorrendo un tratto di 730 km della crosta terrestre, verso i laboratori del Gran Sasso, si può arrivare a capire come si è formato e come si evolve l’universo. Prima degli stage al LNGS dell’Aquila al CERN di Ginevra, i 15 studenti liceali di Troina sono stati al LNS di Catania a lezione di fisica teorica e di laboratorio dei ricercatori: Giuseppe Politi, Stefano Romano, Maria Colonna, Paolo Piattelli, Francesco Caruso, Salvo Viola e Sara Pulvirenti. A guidarli nella visita al LNGS dell’Aquila e parlagli del progetto di ricerca sui neutrini c’erano i ricercatori: Vincenzo Caracciolo, Nicola Rossi e Adriano Di Giovanni. A Ginevra ad accoglierli c’era la ricercatrice Antonella Del Rosso, che ha illustrato come funziona l’acceleratore delle particelle (LHC), il più grande ed il più potente del mondo (27 km di circonferenza), dove a velocità altissima si fanno scontrare due fasci di particelle per produrre una pioggia di particelle che i fisici analizzano e studiano per una migliore comprensione dei segreti più profondi dell’universo.

Silvano Privitera