Piazza Armerina. Associazione Donneinsieme: grandi aspettative per realizzazione progetto Casa rifugio “Maria Maddalena”

Piazza Armerina. Maria Grasso, Presidente dell’associazione Donneinsieme “Sandra Crescimanno” ha appreso della firma dell’accordo di programma siglato dal Sindaco di Piazza Armerina nell’ambito del PIST “Centro Sicilia” che riguarda il centro di accoglienza per donne vittime di violenza “Maria Maddalena” e che sarà realizzato ristrutturando un immobile sequestrato alla mafia in contrada Polleri agro di Piazza Armerina.
L’Associazione, che da un anno si occupa dello sportello antiviolenza ubicato presso il comune di Piazza Armerina, ha accolto la notizia di questo finanziamento con grande soddisfazione ritenendo che l’avvio di questo progetto consentirà a tante donne di uscire dalla spirale di violenza o allontanarsi dal maltrattante in una situazione di grave pericolo per la loro stessa vita.
L’esperienza delle volontarie in questo anno di attività presso lo sportello ci ha dato la possibilità di sperimentare quanto importante sia il primo momento che è quello definito “ l’accoglienza” che concretizza lo strumento principale della nostra Associazione. Lo sportello, infatti, che voglio ricordare è aperto due volte alla settimana il lunedì dalle 15.30 alle 17.30 e il giovedì dalle 9.30 alle 12.30, ha accolto tante donne che chiedevano aiuto e conforto e vivevano una situazione di profondo disagio e sofferenza a causa dei maltrattamenti e delle violenze subite.
L’attività di ascolto delle volontarie operatrici, psicologhe e avvocate di Donneinsieme è stata impegnativa e già di per sé efficace per donne che a volte hanno un bisogno profondo di parlare con qualcuno che le sappia ascoltare e consigliare.
Attraverso queste consulenze l’Associazione ha risposto, risponde e continuerà a farlo alle domande sempre più pressanti di interventi mirati e qualificati.
Le donne che si sono rivolte allo sportello di Piazza Armerina non hanno mai un solo problema, ma molti e legati tra loro: subiscono violenza domestica, psicologica economica. Hanno la necessità primaria di ricostruire se stesse e ridarsi prospettive di vita serena per loro e per i loro figli.
Ecco perché nutriamo grandi aspettative dalla realizzazione del progetto Casa rifugio “Maria Maddalena” appena approvato e auspichiamo che questo collochi al centro dell’intervento il “soggetto utente” , non sostituendosi alla capacità di scelta della donna ma restituendole dignità, rispetto , fiducia in se stessa e nelle proprie capacità di recupero attraverso l’aiuto di personale altamente specializzato.
Alla luce della grave crisi economica in cui versano tante amministrazioni assistiamo impotenti alla chiusura di tanti centri antiviolenza che non riescono a sopravvivere per mancanza di fondi. Spesso la mancanza di un canale di finanziamento costante costringe alla chiusura o a una ricerca estremamente difficoltosa presso soggetti privati di contributi che permettano di far fronte alle spese non indifferenti di mantenimento di queste strutture.
Donneinsieme si augura che l’amministrazione che ha saputo cogliere e raggiungere questo importantissimo risultato, continui a perseguire la strada della sinergia e dei rapporti tra soggetti pubblici e volontariato al fine di dare risposte operative alle esigenze delle donne maltrattate anche attraverso lo strumento della formazione delle volontarie importantissimo per operare in questo settore così delicato.