Enna Calcio: Cannarozzo tra passato, presente e futuro

Dopo trenta giornate da incubo l’Enna ha concluso la sua personale via Crucis con un’amara retrocessione in Promozione senza aver mai dato l’impressione di poterla evitare. Basti guardare il trend dei gialloverdi tra sconfitte – alcune anche colossali nelle proporzioni – e ritiri dal campo perché in inferiorità numerica.
Di tutto questo e del futuro dell’Enna ne ha parlato Peppino Cannarozzo, presidente della società gialloverde.
“Meno male che è finita” ha subito detto Cannarozzo accogliendo la fine della stagione come una grazia ricevuta: “È stata una di quelle annate da dimenticare in fretta, dove va tutto male” ricorda Cannarozzo che aggiunge: “Sono deluso dalla situazione che si è venuta a creare e siccome io non sono abituato a tutto questo a malincuore ho portato avanti la squadra”. Chiamato a spiegare i motivi che lo hanno indotto a tenere duro e ben salde le redini, Cannarozzo che spiegato che “anche io sono coinvolto in prima persona. L’iscrizione l’ho fatta io e quindi vuoi o non vuoi sono coinvolto”.
Tra i maggiori ostacoli trovati lungo il percorso tortuoso di questa stagione “c’è il non aver potuto fare la squadra che la città meritava anche se la stessa non ha risposta agli innumerevoli appelli. Non sappiamo se non ha risposto per la crisi o se sconfortata da quanto successo nelle ultime stagioni”. Secondo il presidente gialloverde i problemi dell’Enna “nascono dalla crisi economica, non si trovano più personaggi disposti ad investire nel calcio, non ci sono più sponsor”. La ricetta di Cannarozzo, dunque, è chiara: “Oggi bisogna coinvolgere la città, almeno quindici persone benestanti che prendano una fetta di società ed investano”.
Sul suo futuro all’Enna e su quello della società, Cannarozzo ribadisce d’essere l’unico responsabile ed ammette che “io però devo consegnare la squadra al gruppo di amici esterni che mi hanno assistito in questi mesi”, ma è abbastanza chiaro quando dice che “a queste condizioni io non continuo più, se le cose verranno fatte per bene, allora posso dare il mio contributo”. Tra gli aspetti da migliorare, evidenzia Cannarozzo, “il dialogo con la città ed i tifosi. Mi piacerebbe che si ritornasse a vivere le emozioni del passato”. Ma sul futuro Peppino Cannarozzo non si sbilancia e dice che “all’orizzonte non c’è nessun incontro programmato. Credo che in animo qualcosa ci sia, ma è ancora presto per parlarne”.

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redazione-vivienna