Gioco d’azzardo. La provincia di Enna è al 103° posto

La provincia di Enna è al 103° posto nella classifica delle province italiane compilata dal sociologo Maurizio Fiasco della Consulta nazionale antiusura in base all’importo della spesa pro capite destinata al gioco d’azzardo. La graduatoria è il risultato dell’elaborazione dei dati del Ministero dell’economia e finanze (Mef), dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di stato (Aams), e dell’Agenzia giornalistica concorsi e scommesse (Agicos). Per slot machine, gratti e vinci, lotterie e scommesse sportive, l’importo medio della spesa pro capite in provincia di Enna è di 436 euro. Lça media nazionale è di 500 euro pro capite. L’importo totale delle somme che in provincia di Enna si spendono per questi giochi d’azzardo è di 76.536,88 euro, pari al 2,80 per ecnto del Pil provinciale, Non è compresa in questa in questa somma la spesa per le forme on line delle scommesse, come il poker ed altri giochi. La provincia di Enna occupa uno degli ultimi posti in questa triste classifica. Il dato provinciale della spesa pro capite è inferiore è al di sotto della media nazionale. Non c’è motivo, però, per stare allegri. Il gioco d’azzardo pubblico è anche in provincia di Enna un fenomeno di massa. E’ un mondo molto variegato quello dei giocatori d’azzardo composto di pensionati, casalinghe, professionisti, studenti ed operai delle pulizie. Si moltiplicano anche nei piccoli centri dell’Ennese i punti di contatto in cui il giocatore incallito può tentare la fortuna: appena sotto casa, alla cassa del supermercato e dal tabaccaio dove trova il ventaglio dei gratti e vinci o al centro scommesse sportive. Non è solo un fenomeno di costume. Per molti giocatori d’azzardo è una vera è propria malattia. Ludopatia si chiama questa insana abitudine, che va curata secondo le regole di una malattia. Il gioco d’azzardo, come l’alcol e la droga, crea dipendenza. Deve far riflettere il fatto che il gioco d’azzardo pubblico dilaghi nella fase di crisi economica. Non è una semplice coincidenza. Tra le due cose deve esserci un nessi di causalità diretta. Tante persone che vivono in ristrettezze economiche possono essere tentate di buttarsi nel gioco d’azzardo nella vana speranza di cambiare in meglio la loro vita, senza alcuno sforzo, basta un colpo di fortuna, che non arriva mai. “Oggi tutto può cambiare”, recita la pubblicità delle scommesse. Non è poi tanto difficile convincere i più vulnerabili a crederci per davvero.

Silvano Privitera

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