Giunti da Frazzanò a Troina in pellegrinaggio 150 devoti del santo Lorenzo

Troina. Sono giunti ieri da Frazzanò a Troina in pellegrinaggio 150 devoti del santo patrono del piccolo centro nebrodense a vedere i luoghi dove San Lorenzo, monaco basiliano, vissuto nel XII secolo, trascorse una parte della sua vita terrena. A guidare i frazzanesi in pellegrinaggio a Troina c’erano il sindaco Antonino Carcione del Comune di Frazzanò, il parroco Salvatore Lollo e Giuseppe Petrolo del Comitato dei festeggiamenti in onore di San Lorenzo in occasione del Giubileo concesso dal Papa Benedetto XVI per l’850° anniversario della morte terrena di San Lorenzo. Ad accogliere i pellegrini frazzanesi c’erano il sindaco di Troina Salvatore Costantino, l’arciprete Antonio Proto ed il presidente Salvatore Pagana del comitato comunale per i festeggiamenti in onore di san Silvestro, monaco basiliano, patrono di Troina. Per l’occasione, è venuta di proposito da Catania una folta delegazione di soci dell’Associazione Troinese Imakera, alla quale aderiscono molti troinesi che da tempo hanno vivono a Catania, ma che con il loro paese d’origine hanno mantenuto un saldo legame. Si sono ritrovati tutti, verso le 10, nella sala Miani della Torre Capitania, per i saluti e lo scambio di doni. L’evento è l’inizio del gemellaggio tra Troina e Frazzanò. I troinesi hanno donato tre grossi medaglioni che riproducano quelli che si possono vedere nella vara di San Silvestro. I questi tre medaglioni sono rappresentati tre dei miracoli attribuiti a San Silvestro da Troina. I frazzanesi hanno regalato alla municipalità e al clero di Troina ed alla commissione comunale per i festeggiamenti in onore di San Silvestro i quadri con le immagini dei due santi basiliani, vissuti nello stesso periodo e, per molti anni, negli stessi luoghi. Dopo lo scambio dei foni, sono stati proiettati dei filmati sul culto dei due santi basiliani. Dalla Torre Capitania, nella tarda mattinata, i pellegrini frazzanesi si sono recati nella zona bassa di Scalforio, dove una volta c’era la metochia di Santa Domenica de Fodeglia, una sorta di succursale del cenobio basiliano San Filippo di Fragalà. Molto probabilmente dove essere una sorta di orfanotrofio perché il piccolo Lorenzo di Frazzanò, rimasto orfano di entrambi i genitori, vi ci fu portato all’età di appena 6 anni. Della intensa spiritualità del fanciullo frazzenese, che andava consolidandosi via via che cresceva, si accorse l’abate del cenobio di San Michele Arcangelo il vecchio, che lo volle con sé per completare la sua formazione. E’ tutto questo avvenne negli anni in cui nel cenobio c’era anche San Silvestro. Nel pomeriggio i frazzanesi si sono recati nel cenobio di San Michele Arcangelo il vecchio dove sono state collocate due edicole scolpite dall’ artigiano locale, Arturo Liccardi, che riproduco le immagini dei due santi. Nel tardo pomeriggio i pellegrini frazzanesi hanno potuto vedere il fercolo di San Silvestro portato in solenne processione per le vie del paese sulla la preziosa vara, che è una delle più belle realizzazioni degli argentieri siciliani del ‘700.

Silvano Privitera