Agira, lunga attesa per il nuovo Prg

Agira. Dopo l’incontro di febbraio nei giorni scorsi in comune si è svolta una nuova riunione sul Piano Regolatore Generale, l’importante strumento che regola l’attività edificatoria nel territorio comunale e delimita le aree destinate alle varie attività umane. La competenza sull’argomento è del consiglio comunale e così qualche giorno fa attorno allo stesso tavolo si sono seduti i consiglieri di maggioranza ed opposizione ed il segretario comunale nonché dirigente dell’ufficio tecnico Valentina La Vecchia. In apertura il presidente del consiglio Luigi Manno ha fatto un excursus sulla storia del Prg agirino. Al momento in paese è ancora in vigore il Prg del lontanissimo 1982 visto che nel 2008 un decreto del consiglio regionale urbanistica chiese al comune la rielaborazione del nuovo piano redatto dall’ingegnere Marchetta di Firenze. Essendosi insediata nel comune agirino appena un mese fa la dottoressa La Vecchia deve studiare il carteggio per verificare innanzitutto se l’incarico vada riassegnato a Marchetta. Infatti una successiva delibera del sindaco Giunta attribuì tale compito ad un dipendente, l’architetto Contino il quale però il 30 dicembre scorso è andato in pensione. Ci sarebbe poi una direttiva del ministero competente che induce i comuni a valorizzare le risorse interne che peraltro costano molto meno rispetto ai professionisti esterni. Insomma la questione è complessa e serviranno diversi incontri per dirimerla. Il prossimo è stato convocato per domani, giovedì 7 giugno. La storia del Prg agirino è davvero travagliata. Nell’ottobre 1994 l’incarico di redarre il piano venne dato all’ingegnere D’Amore di Palermo il quale però dopo aver ricevuto le direttive dal consiglio comunale si dimise. Al suo posto a novembre venne scelto il professore Marchetta, docente di urbanistica fiorentino che il sindaco Giunta e l’amministrazione avevano conosciuto in occasione di una conferenza. Già a gennaio ’95 il professionista presentò lo schema di Prg, approvato dal consiglio un mese dopo. A luglio Marchetta lo consegnò per i pareri degli organi competenti e fu riportato nel civico consesso solo qualche giorno prima della scadenza della prima sindacatura Giunta nel 1998. Il consiglio non lo adottò in quell’occasione e nemmeno all’inizio della seconda sindacatura dell’ingegnere venendo così commissariato. Il compito non venne espletato nemmeno dal commissario che lo restituì al consiglio. Solo a fine sindacatura arrivò l’adozione a seguito di diverse lettere di sollecito da parte dell’assessorato. Durante la sindacatura di Rosario Sanfilippo il consiglio non esaminò le osservazioni ed opposizioni dei cittadini e venne nuovamente commissariato. Il commissario finalmente espletò questo compito e nel 2006 inviò il piano al consiglio regionale urbanistica che non lo bocciò ma impose di rielaborarlo. Tra i motivi c’erano l’assenza delle firme del presidente del consiglio e del consigliere anziano, la divergenza tra il piano inviato in regione e quello pubblicato, il mancato aggiornamento dello studio agricolo alle leggi regionali ed alcune modifiche apportate rispetto al vecchio Prg non approvate dal genio civile. Da allora la questione è quasi caduta nell’oblìo. Evidentemente qualcuno finora ha preferito mantenere lo status quo…

Luca Capuano