Agira, il parroco dell’Abbazia lascia per crearsi una famiglia

Agira. “Ringrazio Dio per avermi dato la grazia di fare il sacerdote in questi anni ma adesso ho scelto di convogliare il mio amore in una chiesetta chiamata famiglia”. Con queste parole padre Alessandro Screpis ha detto addio alla parrocchia Abbazia di San Filippo dopo aver presentato lo scorso 21 giugno le dimissioni da parroco ed aver manifestato al contempo la volontà di lasciare il ministero sacerdotale. A leggere la sua lettera ai parrocchiani durante la messa serale di ieri è stato il vicecancelliere della curia di Nicosia padre Filippo Rubulotta che ha celebrato insieme al viceparroco padre Gilbert e al decano monsignor Gaetano Daidone. Proprio Rubulotta, già parroco in due parrocchie leonfortesi, è stato scelto dal vescovo monsignor Salvatore Muratore come amministratore parrocchiale con la formula “fino a quando non si provvederà diversamente”. La notizia delle dimissioni di don Screpis, che era stato assegnato all’Abbazia nel settembre 2011, ha sorpreso e addolorato tanti parrocchiani che ritenevano infondate le voci circolate negli ultimi tempi. Ma il vescovo, nella lettera di nomina di Rubulotta ha voluto invitare i fedeli ad evitare i pettegolezzi citando il salmo 140: “Poni, signora una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra”.
Chiediamo al signore – ha scritto – che ci preservi dal giudizio e dalla calunnia. Egli stesso ci ha ammonito: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”. Nella lettera di dimissioni padre Screpis si è scusato con i parrocchiani che si sono sentiti esclusi, non coinvolti, scandalizzati, offesi ma si è detto soddisfatto del pur breve percorso fatto assieme a loro auspicando che il bene compiuto non vada perso.

Luca Capuano