Dopo diciotto anni riapre al culto la Chiesa Madre di Sperlinga

Sperlinga. Dopo diciotto anni riapre al culto la Chiesa Madre di san Giovanni Battista. Mi piace gustare l’arcana meraviglia che si sprigiona dai vostri occhi perchè vedete spalancate le porte della Chiesa di Sperlinga per accogliervi a braccia aperte come una madre ed insieme celebrare il culto santo. Oggi è proprio il giorno che ha preparato il Signore per colmare la lunga attesa di diciotto anni, trascorsi in periodi oscuri e senza speranza ma con l’impegno costante e volenteroso ditutti voi. Diciotto anni di lunghi sacrifici in cui ognuno si è sentito artefice e protagonista: fedeli, semplici operai, ingegneri, architetti, istituzioni civili, politiche e religiose, tutti insieme corresponsabili nell’unità di intenti e di sentimenti per ridare vita, decoro, armonia e splendore a questo tempio santo che finalmente oggi diviene oasi di spiritualità e di pace, laboratorio di opere di bene e messaggio permanente di salvezza per tutti». Con queste riflessioni Mons. Salvatore Muratore ha presieduto la solenne cerimonia di apertura al culto della Chiesa Madre.
«SI LICET PARVA COMPONERE MAGNIS, traspare dai vostri occhi per l’intima commozione lo stesso stupore di Salomone alla vista dello splendore del tempio e del popolo di Israele quando apre e riscopre le tavole della legge dono di Dio – ha continuato il Vescovo – Il nostro cuore è colmo di gratitudine verso il Signore e il nostro canto di Alleluja si innalza verso il cielo perchè grandi cose ha fatto il Signore con la sua divina provvidenza incarnata nei cuori generosi ed operosi di tutti i fedeli di Sperlinga e di tutti quelli che per motivi di vita e di lavoro si trovano nei diversi continenti. Oggi appare come in visione la magnificenza della Chiesa Madre rivestita di luce e di splendore che rende visibile a tutti i fedeli il Dio invisibile che realizza i suoi progetti e mantiene la sua promessa: “I cieli e la terra passeranno ma la mia Parola risuonerà nei Templi di preghiera e di spiritualità evangelica”. Così Dio si fa uomo accanto ad ogni uomo, sceglie di abitare in mezzo a noi per condividere con noi gioie, dolori, speranze, attese, legando un patto di amore e di amicizia con l’uomo del nostro tempo in preda alle sue delusioni e vittima di una tecnologia non a dimensione umana. “Signore da chi andremo…” si chiede l’uomo di oggi “tu solo hai parole di vita eterna” e così la Chiesa diviene presenza incarnata e testimone vivente della parola di Dio che nel quotidiano risplende di luce che illumina e guida i nostri passi verso un misterioso progetto di salvezza universale. Siamo noi oggi la Chiesa che, quali pietre vive, custodiamo questo messaggio e lo facciamo riecheggiare al mondo intero». Nell’abbraccio fraterno, caldo, intimo e affettuoso ricolmo di tanta tenerezza, tantissima stima e gratitudine il Pastore della diocesi commuove l’Arciprete Epifanio Li Calzi per i suoi quarant’anni di apostolato evangelico e missionario trascorsi a Sperlinga proprio quest’anno che ricorre il suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio. Un vero ed autentico curato di campagna che conosce ad una ad una le sue pecorelle, le chiama per nome, le cura spiritualmente per la gloria di Dio e il benessere sociale e culturale della comunità. Al culmine della celebrazione l’Arciprete Epifanio con le lacrime agli occhi e con il cuore colmo di gioia innalza al cielo una preghiera di ringraziamento: «Grazie o Signore perchè mi hai scelto e grazie per tutte quelle persone che mi circondano, le quali, animate di buona volontà, sorrette da una fede viva e operosa, con me hanno realizzato il progetto di salvezza preparato da Dio fin dall’eternità». Molteplici sono stati gli interventi e i messaggi augurali pervenuti per l’occasione: fisicamente lontani, spiritualmente presenti, intimamente compartecipi in questa nuova dimensione storica della Chiesa locale di Sperlinga. Il neo eletto sindaco dott. Saverio Di Marco sentitamente ha ringraziato S.E. Mons. Vescovo a nome di tutta la Giunta, del Presidente del consiglio, di tutti i Consiglieri e il personale amministrativo e di tutta la cittadinanza presente alla cerimonia. La presenza della Chiesa è, è stata, e sarà sempre uno spazio progettuale e formativo di iniziazione cristiana alla fede, un ideale di vita e di valori per i giovani che domani saranno i veri protagonisti di una nuova dimensione politica e sociale. Un augurio personale e sincero il sindaco lo ha rivolto al reverendo Epifanio che nel quotidiano servizio sacerdotale mantiene accesa la fiaccola della fede con opere di bene in una testimonianza vissuta. Pubblicamente ha promesso permanente intesa e collaborazione per il benessere e lo sviluppo integrale, armonico, politico e sociale del paese. Un prolungato applauso di tutti i presenti risuona nell’armonia della Chiesa.
A nome delle comunità ecclesiali presenti in parrocchia, Piera Rividdi, animata nella fede e rafforzata dall’azione dello Spirito, ha espresso tanta riconoscenza e gratitudine per tutto il bene che si realizza in parrocchia nel silenzio e nella preghiera con opere di carità e di servizio ai bisognosi. Non sono mancati gli interventi delle autorità politiche locali che nel passato hanno sostenuto il cammino progettuale per la realizzazione e l’apertura della Chiesa. In questa preziosa atmosfera di festa sono tanti i tasselli che hanno composto la coreografia di questo giorno: il coro della schola cantorum, la banda musicale, i variopinti colori dei fiori e il verde delle piante che sono state collocate nei diversi punti del paese come decoro e fiore all’occhiello della neo assessore dott.ssa Rossella Cuccì. Un excursus storico è stato offerto dal rappresentante del comitato “pro raccolta fondi” dott. Salvatore Lo Pinzino il quale con maestria professionale ha guidato le diverse tappe nella realizzazione del restauro e nella raccolta dei fondi che ha superato ogni aspettativa in una gara costante di generosità e di impegno. Dulcis in fundo nel salone della parrocchia un’immensa tavola imbandita con dolci tipici locali, torte, biscotti, zuccherini, tiramisù, tortoni, cannoli, crostate, ciambelle, dessert, crepes, frittelle e tante altre varietà, frutto della fantasia delle donne sperlinghesi che hanno raggiunto un guiness di primati per la qualità e la quantità dei dolci tanto da essere distribuiti a tutto il paese. Quando la fede diventa vita nelle piccole comunità la pesca miracolosa si ripete ancora dopo duemila anni. La gente semplice delle piccole comunità montane mantiene sempre vivo l’attaccamento alla realtà ecclesiale ma chiede di essere sempre consultata e valorizzata per esprimere quel potenziale di valori umani, sociali e cristiani che sono l’essenza del vero vivere la fede.