Enna. Per una eredità minacciarono parenti, assolti con formula piena

I giudici del tribunale di Enna hanno assolto con formula piena Caterina Campanella, 37 anni, e Salvatore Corvaia di 24 anni, che erano accusati di avere minacciato ed insultato dei parenti lontani nell’ambito di una controversia per l’eredità. Il giudice David Salvucci ha accolto favorevolmente la tesi dell’avvocato dei due imputati, il penalista Carmelo Lombardo, che ha evidenziato nella sua arringa difensiva l’assenza di prove, e quindi li ha assolti con formula piena: perché il fatto non sussiste. La vicenda risale al 2 ottobre 2008 e l’accusa era di ingiurie, per aver appellato con il termine “cornuto” un uomo, poi di porto abusivo di un bastone e di un’ascia, quindi di pesante minacce. Secondo l’imputazione, formulata dalla Procura di Enna, i due imputati avrebbero minacciato il loro lontano parente, lei armata di un bastone e di un’ascia, lui di un coltello, dicendogli: lei “Ti debbo ammazzare”; lui dicendogli che gli avrebbe fatto fare la fine di un “agnello, tagliandogli la testa”. Le accuse sono cadute in sede dibattimentale, tant’è vero che il giudice David Salvucci li ha assolti con formula piena, nonostante il Pm, nella sua requisitoria avesse chiesto la condanna di entrambi a 6 mesi di reclusione. Il giudice si è riservato di depositare la sentenza entro novanta giorni. L’avvocato Lombardo non ha commentato ma ha espresso la sua soddisfazione.