A curare l’accalappiamento saranno alcuni usufruitori del reddito minimo di inserimento che hanno frequentato uno specifico corso di formazione. Nell’ambulatorio opereranno invece due veterinari inviati dall’Asp ennese: Salvatore Dottore e Carmelo Giadone che saranno affiancati da altri colleghi per le operazioni. «I cani che saranno operati dalla nostra equipe –dice il dottor Giadone -saranno poi nuovamente immessi nel territorio o affidati a dei rifugi ed avremo col tempo un ridimensionamento del fenomeno, inoltre i randagi potranno essere curati da eventuali patologie dannose per loro e per l’uomo e una volta sterilizzati, non essendo sessualmente attivi eviteranno la pericolosa abitudine di radunarsi in branchi. La soluzione finale ideale –prosegue il veterinario- sarebbe quella dell’adozione da parte dei cittadini per questo l’azienda sanitaria in sinergia con le amministrazioni comunali sta lavorando a campagne di sensibilizzazione per giovani studenti ed adulti». Gli animalisti possono stare tranquilli visto che ormai si tratta di interventi di routine che non provocano particolari sofferenze agli amici a quattro zampe: «vengono effettuati in circa 30 minuti in anestesia totale –rivela- inoltre la fase di recupero non è molto lunga». Dopo la benedizione della struttura da parte di padre Roberto Zito, il sindaco di Agira Gaetano Giunta si è detto entusiasta per il risultato:«ringraziamo la dottoressa Vaccaro (che non era presente ndr.) per il suo impegno, speriamo che a breve i randagi possano tornare ad essere i migliori amici dei cittadini». All’inaugurazione erano presenti anche gli assessori Calandra e Trovato, il presidente del consiglio ed i consiglieri di opposizione Venticinque e Marrano. C’era anche il comandante della locale stazione dei carabinieri Loreto Piazza che ha dichiarato: «questa struttura faciliterà il nostro lavoro, riceviamo spesso segnalazioni di tentativi di aggressione».
Luca Capuano