Piazza Armerina: Arrestato pregiudicato rumeno, residente ad Aidone, tentato furto e vilipendio alle tombe del cimitero Bellia
Enna-Cronaca - 20/08/2012
Continua l’attività di controllo del territorio, di prevenzione e di repressione dei reati da parte dei Carabinieri di Piazza Armerina, infatti, nella tarda serata di ieri i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia cittadina hanno tratto in arresto in flagranza di reato, Benedic Benone, nato a Bacau (ROM) il 27.03.1970, domiciliato da pochi mesi in Aidone, celibe, disoccupato, pregiudicato, vecchia conoscenza dei Carabinieri di Torino e di Parma che lo hanno arrestato più volte per diversi reati tra cui rapina, furto in abitazione e furto con destrezza.
Una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, nel corso del regolare servizio volto al contrasto ed alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, allertata dalla Centrale Operativa del Comando Compagnia di Piazza Armerina, a cui era stata segnalata la presenza di una persona all’interno del cimitero sito in Contrada Bellia, recandosi tempestivamente sul posto ha identificato Benedic Benone, lo stesso era sanguinante dinanzi ad una cappella di proprietà di una famiglia di Piazza Armerina. Il vetro della cappella era in frantumi poiché rotto dallo stesso Benone che, al fine di impossessarsi di qualche oggetto ornamentale e/o di rame ed a seguito del danneggiamento, si era procurate diverse ferite. L’arrestato, che stante la dinamica e le sue stesse ammissioni è responsabile dei reati di tentato furto aggravato e vilipendio alle tombe, prima di essere accompagnato presso gli uffici del Nucleo Operativo per la stesura degli atti di polizia giudiziaria, è stato anche accompagnato presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Chiello” per ricevere le medicazioni del caso ed ha ricevuto diversi punti di sutura alla mano ed all’arto sinistro, le parti del corpo con cui ha rotto la cappella che avrebbe voluto “saccheggiare”. Durante le cure il Benone è stato piantonato a vista dai militari operanti.
L’arrestato, che non ha voluto avvisare il consolato rumeno della propria vicenda giuridica, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.