Messina. Racket dei cardellini “imbracati”
Enna-Cronaca - 21/08/2012
Deferite alla Magistratura 13 persone fra uccellatori e venditori abusivi per varie ipotesi di reato relative alle norme penali in materia di fauna selvatica e maltrattamento degli animali; sequestrati quasi 200 uccelli protetti (soprattutto cardellini) e 2 gabbie-trappola per la cattura illecita di avifauna. All’operazione di polizia giudiziaria ambientale hanno partecipato le Guardie Giurate
zoofile e venatorie dei Nuclei regionali del WWF e della LIDA
Domenica 19 agosto 2012 ha avuto luogo una importante operazione di polizia giudiziaria ambientale da parte della Polizia di Stato di Messina e delle Guardie eco-zoofile di WWF e LIDA: presso la piazza del Popolo è stato smantellato un vero e proprio mercato clandestino di avifauna selvatica protetta. Nelle prime ore della mattinata è scattato una maxiblitz sotto il coordinamento del vicequestore dott.ssa Teresa Di Nuzzo del Commissariato di Polizia caserma Nicola Calipari, unitamente alle guardie del WWF e della LIDA; sono stati impiegati oltre 10 poliziotti e 5 guardie giurate delle Associazioni che hanno circondato la piazza ove, come ogni domenica, si era formato un assembramento di un considerevole numero fra uccellatori, commercianti e trafficanti clandestini che da tempo effettuavano illecitamente attività finalizzate alla cattura, all’allevamento ed alla vendita in maniera “professionale” di fauna protetta. Decine le gabbie esposte sulla pubblica via ove venivano detenuti, spesso in condizioni igieniche precarie, numerosi esemplari di cardellino (Carduelis carduelis), specie selvatica della quale è rigorosamente vietata la cattura e la detenzione; scoperte anche due gabbite-trappola per catturare altri esemplari selvatici. Sono stati sottoposti a controllo anche diversi veicoli, posteggiati nelle strade adiacenti, ove erano nascosti altri uccelli protetti.
E’ stato necessario l’ausilio di un mezzo furgonato della Polizia per il trasporto di tutte le gabbie e gli uccelli sequestrati, che successivamente sono stati affidati alle cure veterinarie del Centro recupero fauna selvatica di Messina gestito dall’associazione MAN.
Dagli elementi raccolti, Polizia e Guardie WWF e LIDA ritengono che l’operazione abbia permesso di stroncare un vero e proprio racket, un sistema organizzato e strutturato che prevedeva un florido commercio abusivo di animali protetti. La mole delle attrezzature sequestrate e la perfetta organizzazione di strutture e sistemi scoperte durante il blitz, fa ritenere che in quel mercato si registri annualmente un traffico di molte migliaia di esemplari di avifauna selvatica, una realtà criminale di importanza nazionale che fa di Messina una “insospettata” centrale del traffico di fauna in Italia!
Al termine dell’operazione sono stati sequestrati quasi 200 cardellini, verzellini e zigoli; deferiti alla Magistratura per vaie ipotesi di reato (dalla detenzione di specie protette al commercio abusivo; dal maltrattamento animale al furto di fauna patrimonio dello Stato) almeno 13 soggetti (tra cui un cittadino extracomunitario) artefici di questa vera e propria “centrale abusiva di uccellagione”. In particolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina un soggetto che aveva escogitato un sistema raccapricciante per catturare uccelli destinati alla vendita: ad alcuni cardellini era stata applicata sul dorso e sul petto una sorta di imbracatura di sottili fili che terminavano con un gancio di metallo, perennemente “indossato” dai poveri uccellini. A tale gancio l’uccellatore collegava una cordicella con la quale strattonava ripetutamente gli animali che così svolazzavano (rimanendo tuttavia legati e quindi impossibilitati alla fuga) attirando altri uccelli selvatici che finivano nelle reti o nelle trappole!
“Per il numero di animali sequestrati e di persone denunciate, quella di Messina rappresenta indubbiamente l’operazione di polizia più corposa finora operata in Sicilia in materia di lotta al commercio clandestino di fauna selvatica, ed una delle più grosse a livello nazionale” dichiara Carlo Aprile, esperto antibracconaggio del Nucleo regionale delle Guardie WWF che ha condotto le prime indagini sul mercato clandestino di Messina. “Gli accertamenti proseguiranno per valutare con precisione tutte le altre eventuali responsabilità penali dei soggetti che sono stati denunciati domenica – prosegue Aprile – in stretta collaborazione con la Questura di Messina, cui va il nostro plauso per l’ottima organizzazione dell’operazione effettuata domenica che ha permesso di stroncare un florido racket e di riaffermare la legalità anche nel campo della tutela del patrimonio faunistico appartenente allo Stato”.