Valguarnera identificato l’uomo che rubò la collanina ad un disabile

Valguarnera. Aveva scaraventato a terra un uomo disabile per sottrargli la collanina d’oro, senza pietà e con cinismo, rischiando pure di strozzarlo. L’uomo che la notte del 12 luglio si sarebbe macchiato di questo vile agguato ai danni di una persona che non poteva difendersi e che turbò tanto la comunità locale, è stato ora assicurato alla giustizia. Grazie soprattutto alle serrate indagini dei carabinieri del luogo. Si tratta del trentaseienne pluripregiudicato Vincenzo Trummino originario del luogo, ma residente sin dall’infanzia a Besana Brianza, nel milanese. Già condannato per diversi reati, ha un palmares ricco e di tutto rispetto che va dal furto aggravato, al porto abusivo d’armi, ai danneggiamenti, all’evasione dai domiciliari, alla violenza a pubblico ufficiale. A cadere subito dopo la mezzanotte del 12 luglio scorso, nella spirale di violenza di questo individuo, il 44enne Andrea Cultraro del luogo, affetto da sclerosi multipla, un uomo mite e stimato da tutti. Il Cultraro aveva passato la serata in una pizzeria di via Sant’Elena, allorquando verso mezzanotte in compagnia di amici, chiese ad uno di questi di accompagnarlo a casa in macchina. Guarda caso però- secondo la ricostruzione fatta da carabinieri e le testimonianze di alcuni clienti della pizzeria- seduto ad un tavolo vicino c’era pure il Trummino in compagnia di due suoi amici che notarono tutti i movimenti del Cultraro. Sta di fatto che questi quando arrivò davanti il portone di casa in via Colombo e dopo essersi congedato dall’amico che lo aveva accompagnato, si vide aggredito alle spalle, tappata con una mano la bocca e scaraventato a terra, nonché derubato dalla collanina d’oro. Scattate nella stessa notte le indagini a cura dei carabinieri del luogo coordinati dal brigadiere Angelo Surrusca, nella mattinata successiva al Cultraro fu mostrato un book fotografico dal quale avrebbe riconosciuto senza esitazioni il Trummino che da quel momento si rese però irreperibile. Trasmessi gli atti alla procura di Enna, il Gip Maria Luisa Bruno emise un ordine di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Dopo oltre un mese di ricerca domenica scorsa, su segnalazione dei militari dell’Arma di Valguarnera, sono stati i carabinieri di Giussano nel milanese a trarlo in arresto e tradurlo nel carcere di Monza. Indagini in corso ci sono ancora nei confronti dei due suoi amici che probabilmente hanno fatto da palo.
Rino Caltagirone

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