

Si svolgerà Mazara del Vallo dal 25 al 29 agosto l’incontro nazionale dell’Ordo virginum delle diocesi italiane. Diversi i temi che sarranno approfonditi in quest’incontro di 5 giorni: l’identità e la missione della vergine consacrata ed il suo rapporto con la parola di Dio e la liturgia, il suo percorso formativo e la sua esperienza sul territorio. Su questi temi svolgeranno delle relazioni: la dr Valeria Trapani, il prof. Tony Caronna e don Antonio Parisi. Nel corso dell’incontro daranno la loro testimonianza le donne consacrate dell’Ordo virginum delle diocesi di Nicosia, Pavia, Piazza Armerina, Sorrento e Castellammare di Stabia. Interverrà anche il parroco della cattedrale di Piana deglio Albvanesi, Papas Jani Pecoraro, per la testimonianza sull’interculturalità. L’arcivescovo di Monreale, Salvatore Di Cristina, ed il vescovo di Piazza Armerina, Michele Pennisi, presiederanno la celebrazione eucaristica ed i Vespri, rispettivamente, il 27 ed il 28 agosto. Ci sono diversi modi di esprimere la vita consacrata femminile. Quella più conosciuta è la vita monastica. La consacrazione della donna nella chiesa risale ai primi secoli del cristianesimo. Dopo, per motivi storici e per i mutamenti sociali, cambiò la vita consacrata femminile per cui l’unica modalità per vivere la totale dedizione delle donne a Dio divenne quella di far parte di un ordine monastico o di una congregazione religiosa. Nel Novecento, dopo la Grande Guerra, nella Chiesa cattolica si comincia a parlare di ripristinare l’uso della consecratio virginum anche per le donne laiche che non abbracciano la vita monastica. Ma è con il Concilio Vaticano II, sotto la spinta del nuovo modo di porsi della donna nella società e nella chiesa, che la consecratio virginum torna ad essere celebrata per le donne che, non scegliendo la vita monastica, rimangono inserite nel tessuto della comunità cristiana locale e mantengono le loro normali consuetudini di vita e di lavoro. Dagli anni ’70 alcune donne sono consacrate a Dio nella vita secolare con il rito della consecratio virginum in lingua latina. Il gruppo di donne consacrate di diverse diocesi, costituitosi nel 1993, facilita i contatti tra le donne consacrate e la circolazione delle loro iniziative. L’Ordo virginum è presente in oltre 100 diocesi italiane. In Italia, sono 450 le donne consacrate ed altre 100 stanno seguendo un percorso di formazione. Le donne laiche consacrate non hanno l’obbligo della vita in comune o di assumere forme proprie degli istituti di vita consacrata. La donna consacrata vive la sua condizione di donna e porta a compimento la sua vocazione cristiana nella concretezza della vita quotidiana. Nel percorso della sua maturazione spirituale la donna consacrata vive nella pienezza della sua umanità in relazione con se stessa e con gli altri nella chiesa e nel contesto sociale e culturale di appartenenza. Nel rito di consacrazione delle vergini che vivono nel mondo, celebrato dai vescovi delle diocesi, ci sono aspetti nuziali, come la consegna del velo e dell’anello, che sottolineano il vincolo sponsale con Cristo. Nel canone 604 del Codice di diritto canonico, che sancisce l’Ordo virginum, leggiamo che le donne consacrate dal vescovo sono “unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio e si dedicano al servizio della chiesa”.
Silvano Privitera