I cattolici in uscita dalla pre-politica?
Enna-Cronaca - 30/08/2012
Il dibattito sulla “irrilevanza” dei cattolici in politica, riproposto dal Corriere della Sera, per l’interesse che ha suscitato, ha interpellato nel corso dell’estate opinionisti di fama, giornalisti, scrittori, editorialisti (1).
Difficile trarre le convergenze, le contrapposizioni, le fughe dal tema, l’apartiticità, come comodo posizionamento delle non scelte, nelle proposte emerse. Non ci proviamo, anche se riteniamo utile il confronto che si è aperto tra alcune convinzioni legate alle esperienze di chi scrive, critica, obietta, condivide, propone, senza tante volte staccarsi dalle posizioni conseguite, dai tentativi di essere se non protagonisti, almeno capaci di lievitare i raggruppamenti politici, in cui ci si è trovati ad operare. Nino Martinazzoli, nei suoi aforismi complessi e risolutivi, aveva argomentato come fuggire ai quesiti posti dal giudizio di rilevanza, o meno dei cattolici in politica. Lo riportiamo come lo ricorda Franco Monaco (2), per la provocazione che contiene: “L’aggettivo cattolico non è aggettivo del politico. E’ importante, è un aggettivo dell’impolitico. In politica il mondo cattolico non c’è. In politica ci sono i cattolici che scelgono di occuparsene, quelli che scelgono di non occuparsene,e ci sono quelli che se ne occupano in un modo e altri in un modo diverso. E si qualificano così non perché sono cattolici”.
Ed in quanto alla misura della “rilevanza“, per Monaco: “E’ da supporre che si sottintenda non già le posizioni di potere occupate, ma il contributo alla vita buona della polis, non l’affermazione di pretese confessionali, ma la trascrizione dell’ispirazione cristiana suscettibile di essere apprezzata da cattolici e non in quanto funzionale al bene comune”. L’universalizzazione del tema non poteva non dare ragione a Martinazzoli anche se con tale visione si avviava il processo diffusivo di una presenza dei cattolici nei più diversi contenitori partitici.
Ora ci viene incontro, Giuseppe Savagnone con la sua saggezza di docente, di filosofo, di rinomato comunicatore, di giornalista editorialista di Avvenire e del Giornale di Sicilia, di operatore attento della pastorale legata alla cultura. L’autore non nasconde e non manipola il titolo del tema nel suo ultimo saggio: “I cattolici e la politica oggi, sette nodi da sciogliere” (3).
Ed il via ai cruciverba estivi è ben introdotto, ci sprona a riparlare di politica, anche se l’impresa è ancora guardata con diffidenza, con agnosticismo, con sospetto di malcelate intenzioni (4 ).
Il caldo meteorologico della stagione si è unito in Sicilia a quello infuocato della crisi economica nazionale e regionale ed ai risvolti ed alle sue ricadute nelle realtà del Sud e negli enti locali, travolti dalle indicazioni sui cambiamenti, svolte, tagli, richiami, responsabilità, patti, commissariamenti, annuncio di anticipate elezioni regionali e forse nazionali.
Ma è proprio la gravità della situazione, affidata in larga parte al Governo dei tecnici, che non esime dal preparare il dopo Monti, vicino o lontano e il dopo Lombardo in Sicilia.
Savagnone sfugge, nel suo nuovo saggio, alla logorante disputa di sapore partitico, vola alto, come occorre, scrivendo per una nobile e attuale esigenza di recuperare alla politica i tanti laici agnostici, indifferenti, quasi offesi, dal contagio.
A questo si è ridotta la fiducia nei partiti, anche se poi ti accorgi, ad ogni piè sospinto, che anche intellettuali di chiara fama si lasciano lusingare ad inventare movimenti e raggruppamenti, in genere, senza profonde motivazioni programmatiche e tali, come i prodotti di largo consumo, validi per tutte le scontate aspettative di valori civili, in modo tale che ad accettarli non si pongono veti o remore di sorta. E la politica variabile si avvicina al relativismo etico .
Abbiamo avuto tale esperienza in occasione delle ultime amministrative in Sicilia, a Palermo, e probabilmente avremo simili ripercussioni alle prossime regionali dai movimenti emergenti e dalle liste civiche proposte, anche nobilmente, per cogliere ed intercettare il malumore verso i partiti tradizionali.
Non sono totalmente nuovi in Italia e nell’Isola i movimenti improvvisati, tra qualunquismo e rancori violenti, ammantati di festosa demagogia tra lo spontaneismo e l’utilitarismo dei figli d’arte, dei manovratori avveduti ed esperti conoscitori dei sondaggi, dei quali possono sempre avvantaggiarsi per imprese poco democratiche e solo apparentemente legaliste, fondate sulle proteste dei Forconi o dei Grillini, come ieri dei Leghisti e prima dell’Uomo Qualunque di Giannini.
Savagnone ha presenti questi rischi, ma non li esplicita. Nel suo saggio lo tormentano i dubbi dei laici credenti, dei cattolici che si trovano ad affrontare in politica dei nodi (sette quelli che l’autore presenta e che abbiamo ricapitolato in Facebook (4), in una riflessione sulla caduta della loro rilevanza per assenza, quasi per scelta, di privilegiare nell’impegno personale il sociale, il culturale, il caritativo, il professionale, il familiare, il religioso, lo spirituale, alla vocazione, totalmente laica, e quindi comune come dovrebbe essere della politica nella città, nella regione, nella nazione, nell’Europa.
L’autore, nell’insegnamento alle giovani generazioni, nella partecipazione attiva alle iniziative delle parrocchie e delle diocesi, come dei Movimenti e delle associazioni laicali ecclesiali, ha raccolto una delle più interessanti esperienze dei dibattiti, dei fermenti e delle scelte degli ultimi decenni del mondo cattolico organizzato (5), fino alle più recenti sperimentazioni delle scuole di formazione sociale più che politica.
Savagnone ha vissuto la”colpevolezza” dei cattolici, che nell’ultimo decennio, per non citare l’intero ventennio, hanno minimizzato la loro presenza dispersa nella politica (dei partiti), rinchiudendosi nell’area del “sociale,”di un volontariato, generoso e gratuito, espressione di sentimenti, vocazioni, carismi, che affondano la loro radice nell’educazione alla carità cristiana, alla tradizione della S.Vincenzo, alla storia delle vivaci Confraternite, Misericordie, alle origini ed alla nascita dei movimenti operai cristiani, ispirati dalla Rerum Novarum.
E con il saggio al nostro esame sembra proseguire la sua fatica di maestro innovativo (non gradisce questo termine), critico, propositivo per uscire dalla pre-politica, di editorialista, di operatore culturale cattolico, di attento osservatore della dottrina sociale della chiesa, dei documenti pontifici, degli orientamenti della CEI e della CESI, che trasudano nelle sue pagine, quasi a dare fondamenta teologici e dottrinali alle analisi e proposte.
Come storico, e lo fa con consapevole riservatezza, lungi da ogni apologetica, Savagnone, sulla scia di Cataldo Naro (6), rivaluta la memoria di quanti nella storia del paese, dall’unità ai giorni nostri, hanno operato con passione civile nell’interesse della comunità politica, a proprio rischio personale, da cattolici laici.
La distruzione della memoria dei tanti politici, statisti, governatori, della democrazia italiana, fa parte della demolizione storica dell’apporto dei cattolici nella “difesa della centralità della persona umana”, demolizione così cara alla mentalità edonistica e consumistica della presente società dei massmedia.
Il volume di Savagnone, non senza significato, è stato presentato nella Sala Gialla dell’Assemblea Regionale, alla presenza del Cardinale Paolo Romeo, primate della Chiesa di Sicilia, dal giornalista vaticanista Fabio Zavattaro, dal prof.Giuseppe Verde, docente di diritto costituzionale del nostro ateneo e da Nuccio Vara, vice capo redattore di RAI Sicilia, quasi profeticamente consapevoli di un impegno che, a pochi mesi, sarebbe stato richiesto ai cattolici nella partecipazione al ricambio anticipato dell’Assemblea, per le dimissioni inusitate del Governatore Lombardo.
Che fare allora da parte dei cattolici? La sola “risposta” possibile sembra quella di un nuovo protagonismo dei fedeli laici sulla scena politica, nella laicità del loro impegno nella democrazia italiana.
Il grande ostacolo in questa direzione è stato fino ad ora (pag.126 G.Savagnone), la trascurata attenzione, negli ultimi anni, a riappropriarsi del ruolo di cittadini, quel recupero della sperimentazione di azioni pre-politiche di presenza e proposta se non occasionali, come quelle legate ai referendum e alle Giornate e pro Famiglia, quella stagnante incomunicabilità delle aggregazioni laicali, solo recentemente vigili ai processi unitari ed agli studi sul territorio (Consulte CRAL,CDAL) ( 7).
In tale direzione il Saggio di Savagnone mantiene un valore didattico e oserei dire catechistico sul piano cittadino e politico e diventa un vademecum per chi nell’associazionismo, come nelle realtà culturali e parrocchiali e nei movimenti sociali, come nei partiti, si pone i temi della formazione attiva alla cittadinanza come dovere dei laici (10) (11).
Da qui’ un richiamo velato agli intellettuali ad uscire dalla pre-politica e un invito a concorrere alla formazione di una nuova classe dirigente, che ci interpelli sollecitati anche dai più recenti documenti di Benedetto XVI e del Presidente della CEI, cardinale Bagnasco (8).
Né sembrano sfuggire a tali orizzonti i fermenti avvertiti, in questo scorcio di estate, negli incontri avvenuti e annunciati di Pergusa (ENNA) (Il MCL nel Quarantesimo dalla fondazione ) (9), nel convegno nazionale dell’Azione Cattolica, nel seminario di studi di Senigallia del MCL (Riflessioni sulla responsabilità dei laici a 50 anni dal Concilio Vaticano II) e nell’annuale raduno nazionale del partito dell’Unione di Centro di Casini, in programma a Chianciano per i giorni 7-8-9-settembre, mentre è sempre attesa l’iniziativa dell’incontro” Todi 2,” promosso dal Forum delle associazioni di ispirazione cattolica del mondo del lavoro.
Un’attesa carica di speranze..
Ferdinando Russo
onnandorusso@alice.it
1) B.Ciccardini, in editoriale del n. 20 di www. Camaldoli.org, A proposito di condensazione cattolica
2) F.Monaco in Cattolici irrilevanti? In www.europaquotidiano.it 6 luglio 2012
3) G.Savagnone, I cattolici e la politica oggi, Sette nodi da sciogliere, Cittadella editrice, Assisi, Giugno 2012
4) F.Russo, in www.facebook.com alla voce Ferdinando Russo ed i sette nodi di G.Savagnone
5) F.Russo su www.google.it alla voce Ferdinando Russo ed il laicato
6) F.Russo in Gli scritti brevi su cristianesimo e politica di Cataldo Naro in “Sul crinale del mondo moderno” in www.vivisicilia.it e in agueci.blog.kataweb.it.
7) Le Consulte delle Aggregazioni Laicali CRAL, CDAL, in www.cdal-monreale.it
8) A. Bagnasco in “ Cattolici, l’appello di Bagnasco: “Più impegno in politica” in la Repubblica del 11 agosto 2012
9) F.Russo, A Pergusa al 40 ° della Fondazione del MCL della Sicilia in www.vivisicilia.it
10) A.Russo, a Palermo la fine dell’antipolitica, prime risposte,in www.vivienna.it del 12 aprile 2012
11) A.Russo, a Palermo, un congresso col coraggio di osare, in www.giampierodalia.it