Barrafranca. 101 giorni in carcere per droga, prosciolto: risarcito con 20mila euro
Enna-Cronaca - 31/08/2012
E’ stato risarcito con 20 mila euro per ingiusta detenzione subita, un barrese di 43 anni, Donato Privitelli, che era stato accusato ingiustamente di essere stato nel campo degli spacciatori di droga ed avere fornito dosi a un macellaio del luogo. Donato Privitelli, oggi inserito tra quelli che usufruiscono del reddito minimo di inserimento da parte del comune di Barrafranca, era stato arresto il 22 marzo del 2006 per il Gip del tribunale di Caltanissetta aveva emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Attraverso la richiesta del suo difensore, l’avvocato Giuseppe Paolo Piazza, il primo giugno vi era la sostituzione con gli arresti domiciliari, che finivano il primo luglio, sostituti dall’obbligo di presentazione alla stazione dei carabinieri.
Il 22 gennaio del 2011, a distanza di cinque anni il Tribunale di Caltanissetta assolveva Donato Privitelli per non avere commesso il fatto. Privitelli era stato arrestato perché il Gip di Caltanissetta indicava che vi erano indizi certi, ricavati attraverso conversazioni telefoniche con un certo Luigi Cangemi, che Privitelli fosse fornitore di sostanze stupefacenti, anche perché lo stesso era gravato da precedenti specifici, e addirittura era partecipe di un vasto giro di droga e che attraverso sempre delle intercettazioni telefoniche emergeva il fatto che Privitelli vantava nei confronti di Cangemi un credito di 10 mila euro per la fornitura di droga e successivamente, saldato il debito Cangemi otteneva dal Privitelli altre fornitura di stupefacenti, indicato con il nome convenzionale di “maialini”.
Il Tribunale di Caltanissetta, nell’assolvere il Privitelli, a seguito di un accurato esame delle intercettazioni telefoniche, evidenziavano che in effetti di maialini si trattava perché Donato Privitelli aveva un allevamento di maiali e Luigi Cangemi di professione era macellaio. Le accuse nei confronti di Privitelli erano esclusivamente dettate dalle conversazioni telefoniche, per cui cadute queste accuse, il Privitelli ne usciva indenne, quindi aveva subito un ingiusta detenzione per 101 giorni tra detenzione in carcere e arresti domiciliari.
La sezione I della Corte della Corte di appello di Caltanissetta, presidente Salvatore Cardinale, consiglieri Andreina Occhipinti e Cesare Zucchetto emettevano la condanna nei confronti del ministero dell’Economia e Delle Finanze a corrispondere a Donato Privitelli la somma di 20.285 euro a titolo di indennità per l’ingiusta detenzione subita.