In agitazione i commercianti del parco archeologico di Piazza Armerina

Piazza Armerina. Gli operatori dell’area commerciale attigua al Parco archeologico della Villa romana del Casale hanno ufficialmente proclamato lo stato di agitazione per i molteplici problemi che ormai da qualche tempo creano disagi alle loro attività, e che la scorsa settimana sono stati anche fonte di acceso dibattito nell’aula del consiglio comunale piazzese. Lo scorso lunedì sera, è stato il presidente provinciale di Anva Confesercenti, Salvatore Bonanno, a comunicare al locale commissariato della Polizia di Stato la protesta sindacale proclamata da Anva Confesercenti con un documento sottoscritto da 21 degli operatori dell’area commerciale della Villa romana del Casale.
Salvatore Bonanno spiega il perché della decisione: «Mesi di confronti, incontri, assemblee, ad oggi non hanno prodotto nessun concreto risultato nei confronti delle attività commerciali, che continuano a soffrire a causa dei problemi ormai divenuti una vera e propria cancrena per gli operatori. Ecco perché abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione permanente, di giorno in giorno comunicheremo agli organi di polizia le nostre decisioni».
Bonanno entra nel dettaglio: «L’ultima riunione avvenuta quasi 15 giorni addietro in prefettura purtroppo non ha prodotto i risultati sperati. Per non parlare delle decisioni favorevoli assunte dal consiglio comunale la scorsa settimana. Anche in questo caso le aspettative sono state disattese, perché il voto favorevole del consiglio comunale non è stato rispettato e tenuto in considerazione né dall’amministrazione comunale e neanche dalla direzione del Parco. Reputiamo gravissimo che il cancello della parte superiore del sito ad oggi sia ancora chiuso, mentre, il civico consesso per ben due volte ha votato per la sua immediata apertura».
«Il consiglio comunale – prosegue Bonanno – aveva anche deciso in merito a una sistemazione dignitosa della nuova area commerciale, finalizzata al successivo trasferimento degli operatori. Ma gli interventi non sono stati effettuati, quasi niente è a norma, ci sono vistose carenze igienico-sanitarie e di sicurezza. Le strade che collegano la nuova area commerciale al sito Unesco sono precarie come le strade in aperta campagna, nonché prive di una illuminazione idonea».
Bonanno anticipa infine: «Abbiamo deciso di diffidare l’amministrazione comunale per interessi privati in atti d’ufficio, perché riteniamo illecito il comportamento amministrativo nei confronti degli ambulanti a posto fisso che ad oggi non vedono regolarizzata la loro posizione lavorativa con il cambio di tipologia delle licenze commerciali da “C” ad “A” come invece aveva deliberato, con il testo regolamentare, il consiglio comunale a fine giugno».
Marta Furnari