E’ morto Thomas Szasz, pioniere antipsichiatria mondiale

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani celebra la scomparsa del suo co-fondatore, il Dottor Thomas Szasz , professore emerito di psichiatria, deceduto sabato scorso all’età di 92 anni.
Considerato tra i massimi esponenti della psichiatria mondiale, noto per le sue posizioni apertamente libertarie, antiproibizioniste e antipsichiatriche, per oltre cinquant’anni ha condotto battaglie legali e scientifiche per sensibilizzare governanti, uomini di scienza e cittadini sui pericoli derivanti dall’abuso degli psicofarmaci e dalla pratica dell’internamento coatto negli ospedali psichiatrici.
Il Dottor Szasz è autore di centinaia di articoli e più di 35 libri sul tema, primo tra tutti “Il mito della malattia mentale”, un libro che ha scosso le fondamenta stesse della psichiatria quando venne pubblicato più di 50 anni fà.
Szasz è stato professore emerito di psichiatria presso l’Università di New York, professore aggiunto presso il Cato Institute, membro a vita dell’Associazione Psichiatrica Americana, membro dell’Accademia Internazionale di Psicologia Forense, e la sua vita conta una lunga lista di successi educativi, credenziali, onori, premi e schede biografiche che parlano da soli.
Non solo egli ha scritto e parlato dell’uso della psichiatria coercitiva, ma ha personalmente rappresentato le vittime. Nel 1969 come membro fondatore del CCDU insieme alla Chiesa di Scientology, ha parlato a nome di un rifugiato ungherese, Victor Gyory, che era stato internato contro la propria volontà in un istituto psichiatrico, spogliato nudo, tenuto in isolamento e costretto a sottoporsi ad elettroshock. Szasz aveva capito che ciò che aveva portato gli psichiatri ad etichettarlo schizofrenico era stata unicamente l’incapacità di Gyory di parlare inglese e quindi di farsi capire. La sua testimonianza fece sì sì che il direttore dell’ospedale rilasciasse Gyory, creando un precedente di vittoria contro la psichiatria coercitiva e coatta.
Della sua alleanza con il CCDU, Szasz afferma, “Erano allora l’unica organizzazione, e sono tutt’ora l’unica organizzazione attiva che per la prima volta nella storia umana ha organizzato una voce politicamente e socialmente significativa a livello internazionale, per combattere la psichiatria. Questo non è mai accaduto prima nella storia umana.”
Tutti i gruppi del CCDU Italia, con a capo il presidente Dr. Roberto Cestari, salutano un uomo cha ha saputo andare oltre le verità ufficiali, e che ha avuto il coraggio di guardare attraverso gli schermi imposti dal mondo accademico a protezione di interessi privati e di denunciare ciò che scopriva.
È stato un onore e un privilegio lavorare al fianco di Thomas Szasz negli ultimi 43 anni. Continueremo la sua eredità nella lotta contro le pratiche psichiatriche abusive e coercitive finché libertà personale e diritti umani nel campo della salute mentale siano ristabiliti per tutti.


comunicato stampa