Piazza Armerina. Villa Romana: sala di Polifemo, la più conosciuta nel mondo, non pulita da due mesi!

Piazza Armerina. “Alla Villa romana del Casale la sporcizia regna sovrana” questa, senza mezzi termini, la denuncia di Ettore Messina e Rosario Avanzato, due delle guide turistiche più anziane del sito archeologico patrimonio Unesco. “Abbiamo compreso e giustificato la sporcizia durante il cantiere aperto, per tanto tempo, ma adesso – continuano le guide – nella parte ormai completamente risistemata non solo è sgradevole e poco igienico vedere le passerelle piene di polvere e sporcizia, ma, sottolineiamo che è gravissimo che dopo avere speso tanti soldi per restaurare in modo certosino i mosaici questi siano perennemente invasi dagli escrementi, dal guano e dalle carcasse di piccioni e colombi. Questa sporcizia sui mosaici non viene rimossa quasi mai, è drammatico che la Sala di Polifemo, una delle più conosciute nel mondo, non venga pulita da ben due mesi”.
Ma le due guide non si fermano qui e continuano raccontandoci: “C’è mancanza di informazione, pulizia e corretta gestione. Vogliamo far sapere che durante gli anni del restauro la mancanza di un cronoprogramma ha arrecato gravi danni economici ai tour operator, portando alla perdita di tutti i gruppi di visite programmati per il 2012 e il 2013, quei pochi tour operator che sono comunque tornati, hanno dovuto affrontare l’improvviso aumento del biglietto d’ingresso da ultimo raddoppiato da 5 a 10 euro, che ha spiazzato le agenzie che si sono ritrovate al di fuori del budget previsto. E’ evidente la mancanza di coordinamento da parte della direzione del Parco, finalizzata ad incentivare il rilancio dal punto di vista turistico-economico”.
Ecco, infine, cosa propongono Ettore Messina e Rosario Avanzato:“Chiediamo che venga immediatamente rimosso il guano dai mosaici, se ciò non dovesse avvenire per mancanza di operatori, proporremo all’associazione “Guide turistiche Villa romana-Morgantina” di munirci di secchi e stracci per provvedere direttamente, sempre se autorizzati dal direttore del Parco, Guido Meli”.

Marta Furnari