Enna, fiera di settembre diventata un mercatone

Si sta svolgendo a Enna, in questi giorni, la cosiddetta “Fiera di settembre”, che con l’edizione primaverile che si svolge a maggio è uno degli eventi storici più significativi della città. La istituzione, come evidenzia lo storico ennese Gaetano Vicari, risale al 1630, “per iniziativa della Civica Amministrazione, con il consenso delle Superiori Autorità del Regno”, e si svolge in occasione della festa del Crocifisso di Papardura. Da 370 anni si è sempre tenuta al piano Monte, ora piazza Europa, e una volta, considerata la sua grandezza, veniva utilizzata “anche la contigua località indicata con il nome “Rabato”, lateralmente al Santuario dello Spirito Santo”.
Con quella di maggio, era tra le più importanti del mercato del bestiame di Sicilia, ma con il passare degli anni è diventata un mercatone, quasi come quello settimanale che si svolge ogni martedì. Nonostante ciò, riesce ancora ad attrarre molte persone dei paesi vicini che visitano le centinaia di bancarelle delle varie tabelle merceologiche. Casalinghi, intimo, calzature, abbigliamento, piccoli elettrodomestici, attrezzature per la campagna, oggettistica, bigiotteria e salumi.
Molti cittadini si chiedono se ha più senso una fiera fatta così. Quindi, qualcuno suggerisce di promuovere un nuovo assetto delle due fiere storiche, con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati avviando un percorso su alcuni punti cardine, quali la storia dell’evento, la nuova strategia e reinterpretazione dell’evento, lo studio dello spazio. Si tratterebbe, insomma, di attivare, come primo passo, una cabina di regia con l’obiettivo di consegnare ai due eventi una diversa identità con la riconversione delle attuali attività merceologiche, oggi inflazionate, e coinvolgere i comuni della provincia, offrendo loro una vetrina di prodotti tipici, attività artigianali e immagini del loro territorio. In altre parole, cambiare l’assetto fieristico, proporre la riduzione e la partecipazione degli ambulanti per fare spazio a nuove aree tematiche per ottenere positive ricadute per tutto il commercio locale.
Giacomo Lisacchi

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