“È assurdo che non si possa contare sull’ambulatorio neanche per il primo soccorso, racconta una delle famigliari del ragazzo. A cosa serve avere dei medici che non possono prestarti soccorso perché sforniti di tutto, anche dei cerotti e del disinfettante, si dice. Per fortuna ci è venuto in mente di chiamare il nostro medico di famiglia, che è sempre disponibile, anche fuori dagli orari di lavoro, altrimenti cosa avremmo dovuto fare?”.
Uno degli ultimi disagi, in ordine di tempo, che i cittadini troinesi devono sopportare.
Risale a meno di un anno fa, infatti, la disavventura di una giovane donna che chiamò la guardia medica a casa perché la madre non stava bene, ignara che il taglio dei fondi alla sanità, aveva fatto sì che l’ambulatorio non avesse più l’autista per accompagnare i medici di turno, per lo più di fuori paese, e che dovette uscire di casa per andare a recuperare il dottore che si era perso, lasciando la madre dolorante da sola a casa.
Forse certi tagli sono giusti e indispensabili, ma in alcuni casi sono esclusivamente assurdi, perché vanno a ledere, non solo il diritto alla salute dei cittadini, ma anche la loro dignità.
L’ospedale più vicino, quello di Nicosia, dista da Troina circa 30 minuti e non sempre è facile raggiungerlo per chiunque. Per fortuna gli operatore del 118 sono sempre pronti a ogni evenienza, ma quando si tratta di cose meno gravi, sarebbe bello avere la certezza che puoi avere subito l’aiuto necessario.
Sandra La Fico