SS 290: lettera al prefetto dal comitato dei residenti di Cacchiamo, Villapriolo e Calascibetta

Calascibetta. «Signor Prefetto, la strada statale 290, chiusa al traffico a causa del cedimento della montagna sovrastante, oltre a collegare la “zona Nord” della Provincia con la città di Enna, rappresenta l’unica via di comunicazione della contrada Cacchiamo con il centro abitato di Calascibetta. Dal marzo scorso, quindi, i cittadini della provincia ed in particolare gli abitanti del borgo di Cacchiamo, che dipendono da Calascibetta per i servizi medici, scolastici e amministrativi, patiscono vari disagi e vanno incontro quotidianamente a disavventure automobilistiche».
Inizia con queste parole la lettera di Gianbattista Lo Pinzino, residente a Nicosia, delegato del neo “Comitato Strada statale 290” di cui fanno parte i 200 cittadini di Cacchiamo, borgo da dove è partita l’iniziativa, ma anche diversi residenti di Villapriolo e Calascibetta. Stanchi dei disagi che sta provocando la chiusura della statale 290 (ancora invasa dai macigni), nel tratto che da Calascibetta giunge sino al Bivio di Villapriolo (territorio di Villarosa), hanno deciso di appellarsi al prefetto di Enna chiedendo che venga istituito con urgenza un tavolo tecnico con i comuni di Calascibetta e Villarosa, con l’Anas, la Soprintendenza di Enna e con il Demanio Forestale. I componenti del “Comitato Strada Statale 290” sostengono che una soluzione in tempi brevi potrebbe essere quella del by-pass, mediante l’esproprio o l’occupazione temporanea del terreno sottostante la statale. L’Anas a quanto pare avrebbe già pronto il progetto.
«Se l’esproprio avvenisse in tempi brevi – sostengono quelli del Comitato – l’Anas sarebbe nelle condizioni di realizzare il by-pass nel giro di 90 giorni». Ci sarebbe anche un’altra soluzione, ossia quella di operare direttamente sul costone, sganciare la parte di roccia insicura mediante microcariche e successivamente mettere in sicurezza l’intera parete. In mancanza di un interessamento delle istituzioni i residenti di Cacchiamo – si è saputo da indiscrezioni – potrebbero decidere di manifestare portando i loro trattori davanti alla Prefettura, inoltre sarebbero già pronti a consegnare le schede elettorali. Ad appoggiare quest’ultima iniziativa ci sarebbero anche diversi cittadini residenti a Villapriolo e Calascibetta, amministratori compresi.
Intanto con la riapertura dell’anno scolastico ad avere disagi sono anche i docenti. Chi ogni giorno da Calascibetta si reca nella zona nord dell’Ennese per insegnare, dice: «E’ diventato insostenibile tornare ogni giorno a casa dopo le quindici. Percorrere la strada dell’Altesina è stancante e pericoloso a causa soprattutto degli animali che pascolano liberamente lungo il margine della carreggiata». Ma le difficoltà sono anche per tutti quei cittadini che gestiscono le attività commerciali e che si muovono giornalmente da sud a nord del territorio provinciale.
Francesco Librizzi