Enna. Continuano velocissime le sedute di Consiglio provinciale

Enna. La seduta del consiglio provinciale di ieri pomeriggio è stata veramente veloce, ma non perché l’ordine del giorno aveva pochi argomenti da trattare, ma perché la maggior parte dei consiglieri nel dover trattare un debito fuori bilancio nei confronti di un’impresa di circa 9 mila euro hanno abbandonato l’aula ed è venuto a mancare il numero legale per cui c’è stata l’interruzione dei lavori e, dopo un’ora , il rinvio della seduta ad oggi alla stessa ora. Non si è parlato degli incarichi professionali dell’Ato Rifiuti, ma in compenso il consigliere Salvatore Cacciato di Rifondazione comunista ha presentato un ordine del giorno sulla questione degli incarichi professionali che si discuterà nella prossima riunione del consiglio stesso. E’ motivo di dibattito politico per cui consiglieri hanno proferito non affrontarlo questo argomento che sarà dibattuto nell’esaminare l’ordine del giorno presentato perché merita un approfondimento di carattere politico. Tra le notizie dell’ultime ora è arrivato che un incarico professionale dato ad un avvocato per difendere una causa presso il Tar di Catania è costata 100 mila euro e per giunta l’Ato Rifiuti ha perduto la causa. Tutti concordi nell’approvare l’adesione del Consiglio provinciale a sostenere il “No” alla realizzazione dell’impianto di trasmissioni radio da parte degli Usa in territorio di Niscemi, ordine del giorno proposto dai consiglieri della prima commissione. L’adesione è stata totale perché la realizzazione di questa stazione di trasmissione potrebbe risultare pericolosa per tutto il territorio con possibile gravi conseguenze per la popolazione. Proprio il movimento popolare diventato veramente grande ha spinto la Procura della Repubblica di Caltagirone, competente per territorio, a bloccare tutto e ad impedire che questo centro trasmissione possa essere realizzato. Approvato il debito fuori bilancio di 1472 euro nei confronti dell’avvocato Maria Greco. Nel momento in cui c’era da affrontare il secondo debito fuori bilancio c’è stato la grande fuga e questo ovviamente non è giusto nei confronti di un’impresa che si trova in difficoltà.