Catenanuova. Fedeli e gitanti sulla vetta di Monte Scalpello, attorno al vescovo di Caltagirone Mons. Calogero Peri

Catenanuova. Il pellegrinaggio all’eremo di Monte Scalpello, che dista solo qualche chilometro da Catenanuova, tanto da esser definito il suo balcone, in verità come territorio appartiene ad Agira e Castel di Judica ed in questi pochi anni, grazie al lavoro di un eterogeneo comitato, la sommità accoglie centinaia di fedeli per onorare, la prima domenica di maggio, S.Giuseppe e la prima domenica d’ottobre, la Madonna. Un appuntamento particolare questa domenica, per la presenza importante del vescovo di Caltagirone Mons. Calogero Peri, un francescano dalla personalità forte e con il senso del contatto umano. Al suo secondo viaggio alla sommità del monte, ha richiamato davvero una moltitudine di fedeli e di gitanti provenienti dai diversi centri del catanese e dell’ennese. Una grande gioia per il comitato presieduto dal parroco di Raddusa, Mannuca che ha visto ripagato il proprio sforzo organizzativo, dai commenti positivi della gente comune, nel particolare, la ristrutturazione della chiesetta e il romitoio di fronte, con lavori di ripristino che hanno consentito, con l’accesso, di godere, per la prima volta la frescura del sito in una giornata di sole cocente (37 gradi).

Due messe, alle 9 e alle 11 e poi la processione con il corpo bandistico di Raddusa ed i consueti fuochi d’artificio ed al termine, il ritorno a casa con la consapevolezza di voler partecipare ai successivi appuntamenti. Manca però qualcosa per ottenere la piena fruibilità del sito ed è quel tracciato che dalla statale 192 Ct-Pa arriva fino alla vetta, 7 chilometri di tornanti in terra battuta e materiale di risulta che, a volte, per la pioggia, diventano impercorribili ed allora sono molte e su vari fronti le richieste per ottenere piccoli aiuti finanziari da impegnare sul tracciato, aiuti che però non arrivano.

Carmelo Di Marco