Cgil Enna: definitiva ed immediata liquidazione ATO Rifiuti. Interrogazione di R.C. a Presidente Provincia

La Fp Cgil e la Cgil di Enna ritengono che la scandalosa vicenda dell’ATO rifiuti, che incarica ben 14 legali (n.d.r.: 15 incarichi) per patrocinare la stessa causa di lavoro che più lavoratori iscritti alla Funzione Pubblica CGIL di Enna che hanno intentato all’ATO rifiuti, al fine di ottenere l’assunzione per passaggio diretto e immediato come previsto dalla normativa vigente in materia e come sostiene la Funzione Pubblica CGIL di Enna, merita alcune semplici considerazioni: “Come può l’ATO rifiuti a gestione commissariale, in difficoltà economiche tali da non pagare le retribuzioni ai lavoratori, da non riparare i mezzi per la raccolta dei rifiuti, che non riesce a dotare i propri dipendenti di tutti i dispositivi di sicurezza, che non dispone di risorse finanziarie per l’acquisto delle attrezzature idonee a far decollare la raccolta differenziata, che mantiene la maggioranza dei lavoratori a par-time, permettersi il lusso di pagare compensi per decine parcelle per inutili incarichi clientelari provocando di fatto un aggravio di costi per lo stesso Ente? Come si possono chiedere ai lavoratori sacrifici economici e ai cittadini bollette esose quando lo spreco sembra essere la regola?”.
La FP CGIL e la CGIL di Enna, rappresentati rispettivamente da Giovanni Lavalle e Rita Magnano, in considerazione della importanza che riveste il settore rifiuti nella vita sociale di tutta la comunità ennese e nella consapevolezza che va fronteggiato questo sistema di sprechi e cattiva gestione, chiedono, a difesa dei diritti dei lavoratori e per erogare ai cittadini un servizio efficiente ed economicamente sostenibile, la liquidazione definitiva ed immediata dell’ATO rifiuti e in applicazione della legge 9/ 2010, che regola il settore dei rifiuti, la creazione del nuovo soggetto “SRR”.

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L’ing. Giuseppe Margiotta che per un certo periodo è stato presidente della commissione di liquidazione, che ha elaborato un piano industriale del servizio di raccolta dei rifiuti, ha voluto sottolineare che sotto la sua presidenza sono stati pochi gli incarichi affidati e questi sono stati deliberati collegialmente all’unanimità dal Consiglio di Liquidazione. Complessivamente sono stati meno di una decina, a memoria cinque o sei. “In particolare per le cause di lavoro – evidenzia Giuseppe Margiotta – il professionista che aveva avuto affidati in precedenza i procedimenti in corso (avv. Ferrarotto di Catania ndr) si è dimesso perché non era stato pagato per mancanza di liquidità e abbiamo dovuto sostituirlo per i casi più urgenti e resistere contro il suo decreto ingiuntivo. Abbiamo poi ritenuto di costituirci nel procedimento contro gli ex Amministratori dell’Ato Rifiuti tuttora in corso, così come abbiamo ritenuto di impugnare le delibere di due comuni che avevano impegnato somme assai inferiori a quelle da noi ritenute necessarie per lo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti, nel tentativo di non aggravare il deficit della società. Per quanto riguarda all’incarico del prof. Armao, ne conosco l’esistenza perché il suo studio ci ha sollecitato diverse volte il pagamento della parcella (che non abbiamo pagato per mancanza di fondi)”. L’incarico risaliva ad almeno due collegi precedenti, in quanto la causa è andata a sentenza proprio all’ insediamento delle commissione di cui faceva parte l’ingegnere Margiotta, ma pare che la stessa si stata ridotta d’ufficio a poco meno di centomila euro.

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Dopo la richiesta del Sindaco di Cerami, Michele Pitronaci, di un’assemblea dei sindaci per discutere sull’ATO Rifiuti, contestando vibratamente tale “irresponsabile comportamento” Michele Pitronaci “E’ paradossale, fa presente il Sindaco – che un Collegio di liquidazione, chiamato a fare chiarezza sui conti di una società in fallimento, ponga in essere atti comportanti gravose ed ingiustificate spese che, da un lato, pregiudicano irrimediabilmente ed ulteriormente le residuali speranze di soluzione del grave dissesto economico dell’Ato rifiuti, dall’altro, riversano sugli incolpevoli malcapitati cittadini utenti i costi di una gestione, passata e presente, non esente da gravissime responsabilità gestionali e forse anche di natura penale”, e della richiesta dell’UDC, commissario provinciale il Consigliere provinciale Lorenzo Granata, di richiesta di dimissioni del Collegio di liquidazione, ora una interrogazione del Consigliere provinciale Salvatore Cacciato di Rifondazione Comunista al Presidente del Consiglio Massimo Greco e al Presidente della Provincia Giuseppe Monaco la richiesta di interrogazione urgente sui 14 (n.d.r.: 15) incarichi professionali conferiti dai commissari liquidatori di Ato rifiuti . Il consigliere nell’interrogazione chiede al Presidente di riferire in aula sulla vicenda. In particolare intende sapere, così come si legge nel documento: la verità sugli avvenimenti; se i due commissari liquidatori Giovanni Interlicchia e Michele Sutera possono agire nell’espletamento del loro mandato disgiuntamente e, se così fosse quali garanzie possono esserci per una sana e corretta messa in liquidazione della società Ato rifiuti; quali azioni intende intraprendere qualora siano state perpetrate operazioni gestionali in contrasto con le normative vigenti e con la morale pubblica, evidenziando il fatto che siamo in piena campagna elettorale e quindi l’elargire incarichi a qualunque titolo in questo contesto potrebbe portare a pensare ad uno scambio di voti e se da parte di Ato rifiuti e di delle altre società partecipate da questa Provincia sono stati conferiti, in questo ultimo periodo, altri incarichi professionali.