Un centinaio di lavoratori della Resais rischiano di non potere accedere alla pensione e di trovarsi nella condizione di “esodati”, senza reddito. Si tratta di personale che, in ossequio alla normativa Resais, ha lasciato il lavoro dal 2008 al 2012 e che, dopo quattro anni di mobilita’, avrebbe dovuto avere accesso alla pensione di anzianita’. Solo che quest’ultima e’ stata eliminata dalla riforma previdenziale e molti lavoratori non avrebbero piu’ i requisiti minimi per il pensionamento. L’argomento e’ stato al centro di un’assemblea di Cgil, Cisl e Uil regionali. “Stiamo monitorando la situazione- dicono Elvira Morana, Vito Favaro’, Giovanni Sardo – e abbiamo gia’ chiesto un incontro all’assessore regionale alle attivita’ produttive”. Cgil, Cisl e Uil fanno notare, ed e’ quello che chiedono al Governo regionale, che “il disciplinare applicativo del protocollo che da’ esecuzione alla legge regionale sulla Resais, prevede che, in caso di riforma pensionistica, gli oneri per la copertura previdenziale fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione, spettano alla Regione per il tramite della Resais”. ” Ci vuole dunque un intervento immediato- affermano Morana , Favaro’ e Sardo- per evitare che altri drammi si aggiungano a quelli che gia’ vive la nostra regione. La riforma pensionistica-concludono- aggiunge un motivo in piu’ per porre fine con gli accessi alla Resais”.