Gagliano: La proposta Imu non approda in consiglio

Gagliano. La proposta di modifica del regolamento Imu, avanzata dai consiglieri di opposizione Per Gagliano e Misto, non è approdata in aula consiliare perché illegittima.
Secondo il funzionario dell’area economico-finanziaria, la proposta avrebbe comportato un disequilibrio di bilancio, per cui la presidente del consiglio, Pina Laferrera, ha ritenuto di mandare indietro l’atto in quanto illegittimo, non portandolo così in sede di consiglio.
Tale diniego fa gridare i due gruppi consiliari d’opposizione all’abuso, in quanto “il presidente del consiglio comunale – dicono – non può rifiutare l’iscrizione di una proposta di delibera all’ordine del giorno, regolarmente presentata e di competenza dello stesso consiglio comunale, poiché l’articolo 232 del Testo coordinato degli Enti locali nella Regione siciliana, non gli attribuisce tali poteri, qualunque siano i motivi. Da qui emerge chiaramente che nessun potere è attribuito al presidente del consiglio comunale, in ordine alla valutazione dell’oggetto delle proposte di delibere regolarmente presentate dai consiglieri, spettandogli esclusivamente la verifica formale che la richiesta provenga dal prescritto numero di soggetti legittimati. Ne deriva quindi che il presidente ha commesso l’ennesimo abuso in barba alle reali necessità del paese”.
Lo scorso giugno i due gruppi consiliari avevano convocato i cittadini gaglianesi e i rappresentanti delle attività produttive per presentare la proposta di modifica del regolamento Imu, come previsto dalla legge che affida ai consigli comunali questa prerogativa, con ultimo termine utile il 30 settembre. Oggetto della proposta era far pagare meno il cittadino attraverso l’abbattimento delle aliquote, sia per la prima che per la seconda casa. “Così come promesso ai molti presenti lo scorso 3 settembre – precisano i consiglieri del gruppo Per Gagliano – abbiamo richiesto la convocazione di un consiglio comunale, ma il presidente del consiglio, adottando un comportamento contro legge, comunicava di non poter inserire la proposta di deliberazione presentata in quanto recante il parere non favorevole del funzionario dell’area economico-finanziaria. La legislazione vigente in materia statuisce che, seppur obbligatorio, il parere del funzionario non è vincolante e l’organo competente, cioè il consiglio, può adottare una deliberazione anche contro quanto precisato nel parere, purché ne espliciti le motivazioni”.

Valentina La Ferrera