SS 290: i cittadini della frazione di Cacchiamo consegnano a Prefetto schede elettorali

Calascibetta. L’unica sezione elettorale allestita nel plesso scolastico di Cacchiamo, piccola frazione di Calascibetta, domani rischia seriamente di rimanere deserta. Per il presidente di seggio e gli scrutatori dovrebbe essere una giornata di totale riposo. Tutti gli aventi diritto al voto, circa cento, giovedì scorso hanno deciso di consegnare le schede elettorali al Prefetto di Enna. Il motivo? Protestano contro il mancato interessamento delle istituzioni alla riapertura della Statale 290, un’arteria importante che collega soprattutto la zona nord con quella sud dell’Ennese. Il crollo di una parte del costone roccioso costringe l’Anas a tenere da sette mesi chiusa la Statale con innumerevoli disagi per lavoratori e studenti. Un’azione così determinata i residenti del borgo non l’avevano portata avanti neppure negli anni settanta quando i problemi erano quelli della carenza di acqua.
«Vi faremo la rete idrica così l’acqua scorrerà dai vostri rubinetti 24 ore al giorno», gridavano dal palco i leader dell’allora Democrazia cristiana. I consensi elettorali lo scudo crociato li otteneva, ma l’acqua a Cacchiamo arrivava solo con le autobotti. Solo nei primi anni del 2000 la rete idrica ottenne il battesimo. Oggi Cacchiamo ha voluto dire basta a questo sopruso. A protestare non ci sarà solo il borgo. Sono infatti 217 le schede elettorali che i rappresentati del “Comitato civico Ss 290” hanno consegnato al Prefetto del capoluogo ennese. Agli abitanti di Cacchiamo si sono aggiunti 50 elettori di Villapriolo e una ventina di Calascibetta. E poi ci sono diversi cittadini di Villadoro, Nicosia e Gangi. Il Comitato voleva delle garanzie da parte del Prefetto prima del voto di domani. Certezze riguardanti la realizzazione di un by-pass, ma che non sono purtroppo arrivate. «Ringraziamo il prefetto per l’attenzione che ci ha prestato – ha spiegato Giambattista Lo Pinzino, uno dei rappresentanti del Comitato – ma senza delle precise garanzie non potevamo fare altrimenti». I vertici dell’Anas di Palermo hanno più volte detto che per la realizzazione del by-pass occorre prima il documento che certifichi l’occupazione temporanea di tre anni del terreno. Ma l’ordinanza di occupazione, nocciolo della questione, non è arrivata. Ci sarebbe un’alternativa che il comune di Villarosa proporrà il prossimo cinque novembre al Prefetto di Enna e ai tecnici dell’Anas e riguarderebbe il possibile utilizzo della strada Facchiumello-Lagostelo-Gaspa, non prima però di alcuni interventi.
Francesco Librizzi