Mentre scrivo arrivano i risultati quasi definitivi che, non solo mi assolvono dal mio peccato, ma mi confermano che si aggiunge un altro quindici per cento degli elettori che ha protestato votando il Movimento a Cinque Stelle, facendone il primo partito e non perché, come Grillo teme, vedono il lui il salvatore, il messia, ma perché lì era possibile incanalare la propria stanchezza e l’unica speranza di cambiamento . Arriverà quindi un numeroso plotone di dilettanti, forse allo sbaraglio ma certamente dotati di buona volontà e di voglia di rompere gli schemi e i giochi già fatti. Si continua a dire che sono privi di esperienza, e meno male! Gli uomini di esperienza, alcuni purtroppo stanno ritornando a palazzo di Orleans, quali meriti si possono attribuire? Non sono stati loro a portarci disastro in cui ci troviamo, quindi chi può fare peggio di loro? Almeno ai novellini si potrà dara il beneficio dell’errore per inesperienza.
Qualcuno fra qualche ora nell’analizzare il voto proverà a giustificare, a minimizzare, a togliere energia a questo risultato deflagrante, e sbaglierà perché questo è un messaggio forte e chiaro a tutta la classe politica, se neppure questa volta lo recepiranno, sarà veramente la loro fine. Le rivoluzioni non vanno fatte necessariamente nel sangue, forse finalmente gli italiani ci stiamo rendendo conto della potenza dell’unica arma che abbiamo in mano, il voto, e stiamo imparando a usarlo. I partiti, ancora sordi, lo proveranno sulla loro pelle alle prossime elezioni, siano le varie regionali che si preparano, siano le legislative e prima ancora forse nelle cosiddette primarie. Se non ora quando?
Franca Ciantia