Politica. Lombardo ad Enna “ripartiamo”, ma Ferrigno sbatte i pugni

“Dobbiamo ripartire più forti, più duri perchè non abbiamo un’alternativa ed i partiti nazionali sono alla deriva”. Parla così Raffaele Lombardo, ormai ex presidente della Regione intervenuto alla Sala Cerere – piena per l’occasione – per fare un’analisi di quello che è stato il voto e per tracciare le linee guide future. È stato un incontro che ha concesso tanti spunti, dalla ripartenza del Partito dei Siciliani, all’analisi che Lombardo fa della Regione, al pensiero di Paolo Colianni in questa esperienza, ma anche alle critiche di Angelo Ferrigno che non risparmia nessuno. “Il contesto di crisi ha giovato l’astensionismo e Grillo. Noi – ammette Lombardo – abbiamo avuto un calo e aver fatto nove deputati in questo contesto è un mezzo miracolo. Ad Enna purtroppo non abbiamo mantenuto il seggio”. Lombardo pur senza soffermarsi più del dovuto, ha lanciato una battuta alla “querelle” di questi giorni con l’on. Abbate: “Era convinto di risolvere il suo obiettivo ed ha fatto la fine dell’utile idiota giungendo terzo, dispiace perchè ha perso la testa, se si fosse candidato con noi sarebbe stato un riferimento per la lista e forse sarebbe anche stato eletto, per il resto non replico”. E sul tema Abbate ha voluto dire la sua anche Colianni su “una dichiarazione di un uomo finito e siccome appartiene alla pietas umana non uccidere gli uomini morti, preferisco affidare all’intelligenza degli elettori, l’interpretazione di chi si esprime con un rigurgito di bile verso colui il quale dopo averlo resuscitato dall’assoluto dimenticatoio, si rivolta contro tradendo ideali ed anni di servizio verso il “Tiranno” proprio alla vigilia della competizione”. Lombardo ha assicurato di lasciare a Crocetta “una spesa corrente con buoni livelli e con una riforma realizzata, quella della sanità, ed altre due, rifiuti e formazione, a buon punto.
Per il resto Lombardo non è entrato nel vivo delle polemiche preferendo parlare di programmazione futura, lo stesso che ha auspicato il senatore Giovanni Pistorio che da segretario del partito non potrà non tenere conto di qualche mugugno. Come quello espresso da Angelo Ferrigno autodimessosi dal Comitato regionale e nazionale: “Abbiamo perso il seggio perchè il partito è stato assente, dobbiamo fare autocritica”. Un’autocritica auspicata anche da Paolo Colianni che ha anche invitato a non abbassare la guardia “non smobilitare o disinteresse, ma riorganizzazione su nuove basi e rinnovato impegno. L’antipolitica ha preso il sopravvento, spero e credo che nei neodeputati prevarrà il senso del dovere e della responsabilità e che la loro opera sia protesa al superamento della crisi e alla ripresa della nostra economia e della nostra popolazione”.