Calascibetta. Annunciato esposto contro disservizio, cassonetti sempre pieni in contrada Scalzati

Calascibetta. Protestano i residenti della contrada Scalzati poiché i cassonetti della raccolta rifiuti sono quasi sempre stracolmi nei giorni in cui dovrebbero essere vuoti. Così facendo – dicono – la zona diventa spesso una piccola discarica a cielo aperto. Una protesta sacrosanta quella dei cittadini della contrada, ma tutto ruota attorno al mancato rispetto dell’ordinanza di conferimento.
Di fatti, diversi xibetani che non risiedono nella zona gettano la spazzatura, qualcuno anche fuori dai cassonetti, negli orari non previsti. Il sabato e la domenica, quando i cassonetti dovrebbero rimanere puliti, poiché il conferimento è vietato, sono invece stracolmi di rifiuti, alcuni pericolosi. Accanto ai cassonetti, infatti, la gente deposita anche lampade a neon. Indignati per una problematica che va avanti da un anno, i residenti denunceranno l’accaduto alla Procura di Enna. Al sindaco Piero Capizzi (nella foto) i cittadini di contrada Scalzati hanno invece chiesto che vengano rimossi i cassonetti e avere così i sacchetti della raccolta differenziata, come avviene – sostengono – per tutti gli altri concittadini che risiedono nel centro abitato. Il mancato rispetto dell’orario di conferimento nei punti di raccolta che si trovano in periferia è una questione alquanto seria. L’amministrazione comunale per cercare di risolvere il problema ha fatto installare delle telecamere. Cinquanta euro è la multa per chi viene sorpreso a conferire i rifiuti in orari e giorni non consentiti.
In contrada Scalzati, periferia sud di Calascibetta, zona panoramica sottoposta a vincolo paesaggistico, attraversata dalla Statale 290, i residenti non vogliono le telecamere, non vogliono più i cassonetti, ma hanno chiesto i sacchetti per la differenziata porta a porta. A volere il porta a porta sono anche i cittadini che risiedono in tutte le altre contrade i quali attualmente sono costretti, con qualche sacrificio, a raggiungere i punti di conferimento.
«Potenziare il servizio di raccolta porta a porta, raggiungendo le zone di periferia – aveva dichiarato lo scorso anno, Basilio Folisi, al nostro giornale – è anche un modo per dire che a Calascibetta non ci sono cittadini di serie “A” e cittadini di serie “B”. E’ trascorso un anno ma purtroppo il servizio porta a porta è funzionante solo nel “cuore” del paese. Ma la questione rifiuti oramai deve essere affrontata con molta serietà. È insostenibile che il Comune di Calascibetta, pur facendo la differenziata, debba pagare all’Ato rifiuti 500 mila euro ogni anno».
«Occorre rivedere la convenzione – avevano dichiarato lo scorso mese in aula consiliare sia il Pd sia il consigliere indipendente Angelo Bruno – Il nostro comune non può pagare i debiti dell’Ato o di altri paesi, non può farsi carico delle stratosferiche consulenze date dall’Ato rifiuti anche a noti politici isolani».
Francesco Librizzi

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redazione-vivienna