Il pentito Crocifisso Smorta ha deposto in videoconferenza al processo d’appello Triskelion
Enna-Cronaca - 09/11/2012
Pietraperzia. “Giovanni Monachino di Pietraperzia era vicino a Giuseppe Madonia e a Rinzivillo, che erano contrapposti a noi”. Lo ha confermato ieri il pentito Crocifisso Smorta, che ha deposto in videoconferenza al processo d’appello Triskelion, sugli affari in Lombardia di una presunta cellula di Cosa Nostra ennese, capeggiata per l’accusa proprio da Giovanni Monachino e Calogero Ferruggia. Smorta ha risposto alle domande del pg Ferdinando Asaro. Ha detto di aver conosciuto Monachino durante un trasferimento in carcere e di aver saputo che apparteneva alla corrente di Madonia, che a Gela era alleato di Rinzivillo, clan in contrapposizione – per un certo periodo – del pericoloso boss Daniele Emmanuello (vicino a Smorta), ucciso nel 2007 durante un conflitto a fuoco con la polizia. Secondo il pentito Massimo Billizzi, che ha deposto alla scorsa udienza, gli Emmanuello avevano condannato a morte, per queste sue presunte affinità, Monachino, ma la sentenza non fu eseguita perché i gruppi di morte avrebbero desistito per ben due volte. Smorta ha aggiunto di aver conosciuto anche Ferruggia. Quest’ultimo, secondo la Dda di Caltanissetta, comandava la cellula lombarda da San Donato Milanese, dove si era trasferito. Ieri in aula si è svolto anche il controesame degli avvocati Rosita La Martina dello studio Impellizzeri, Angelo Tambè, Giovanni Palermo, Francesco Occhipinti, Pietro Gorgoglione e Danilo Tipo. Smorta ha poi parlato di un’estorsione commessa da Carmelo Barbieri, oggi collaboratore di giustizia, per cui Billizzi gli avrebbe portato i soldi a Gela dicendogli che provenivano da Vincenzo Monachino, che avrebbe fatto da intermediario per il pizzo. Ma lui ha detto di non aver mai conosciuto Monachino, a domanda dell’avvocato Palermo. E a domanda dell’avvocato Occhipinti, poi, ha aggiunto di non sapere neppure chi fosse la vittima, tant’è che il legale ha chiesto a questo punto di interrogare Barbieri, per capire chi sia la vittima. Sulla richiesta istruttoria, con l’opposizione del pg, la Corte si è riservata di decidere. Lo farà alla prossima udienza, fissata per il 16 dicembre. In aula al processo Giovanni Monachino ha preso in primo grado 12 anni, Ferruggia 14 e Vincenzo Monachino a 9 anni.