Enna. Ammanco Istituto geometri di Piazza Armerina interrogato il preside

Il preside dell’Istituto per geometri di Piazza Armerina Giovanni Scollo, implicato nella vicenda che lo vede coinvolto assieme a Giovanni Delle Cave è stato interrogato dal Sostituto Marco Di Mauro. Scollo ha dichiarato di “essere vittima di una macchinazione di Giovanni Delle Cave. “Ho scoperto degli ammanchi il 22 marzo 2010 – precisa il preside Scollo – Quel giorno era venuto il tecnico mandato dalla banca e mi ha consegnato la password per accedere all’estratto conto della scuola e in quell’occasione ho potuto constatare che gli unici due mandati da 8 mila euro in tutto erano ingiustificati e con la mia firma falsificata. Prima di allora la scuola riceveva l’estratto conto mediante trasmissione cartacea e non mi sono mai accorto di anomalie contabili. I revisori dei conti non mi hanno mai segnalato nulla di anomalo. Nel 2006, ricevendo un verbale, ho chiamato Delle Cave richiamandolo fortemente a non commettere più di questi errori gestionali”. “La banca – ha proseguito Scollo – non mi ha mai segnalato comportamenti irregolari di Delle Cave, in particolare la circostanza che lo stesso prelevasse somme di denaro, anche consistenti, in contanti. A scuola vi era una piccola cassaforte ubicata nella stanza del Delle Cave, la chiave ce l’aveva solo lui. Solo in occasione degli esami di Stato consegnavo a Delle Cave la chiave di una cassaforte più grande, ubicata nella mia stanza. Preciso che nella cassaforte piccola erano custoditi il libretto degli assegni postali e la carta di credito della scuola, mentre la cassaforte grande era utilizzata per custodire i diplomi degli alunni, i pacchi contenenti gli elaborati degli alunni e qualche software della scuola”. Giovanni Scollo ha anche precisato che i codici della carta di credito lui conoscevamo e Delle Cave. Capitava anche che in occasione delle gite scolastiche o stage che si consegnasse la carta di credito al professore accompagnatore, al quale venivano altresì comunicati i codici. “Preciso che in occasione di uno stage in Irlanda avvenuto fra fine luglio e i primi di agosto del 2008 – continua Scollo – un professore aveva anticipato delle somme per conto degli studenti. Delle Cave gli disse di utilizzare la carta della scuola per compensare le somme anticipate. Preciso che della gestione ordinaria della scuola, e cioè per il pagamento delle imposte, delle bollette e delle forniture in genere, si occupava soltanto Delle Cave. Sono venuto a conoscenza di due mandati di pagamento in favore di una persona che conosco solo dopo l’arresto e l’ho rimproverato per non avermi comunicato nulla e aver tradito la mia fiducia. Ho anche saputo dopo l’arresto che Delle Cave qualche volta gli aveva consegnato somme di denaro abbastanza consistenti, centinaia di euro, per effettuare delle giocate d’azzardo”. Il preside Scollo ha anche dichiarato che Giovanni Delle Cave falsificava la sua firma a sua insaputa. Delle Cave non è stato mai autorizzato ad apporre la sua firma. “Per i viaggi in Romania ho sempre utilizzato il mio denaro personale; in particolare acquistavo i biglietti ed effettuavo le prenotazioni tramite la mia carta di credito e non spendevo più di 500-600 euro a volta”. I difensori si sono riservati di produrre tutti i documenti necessari per chiarire la situazione.

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