A Nicosia salvo il punto nascita in deroga alla legge di riordino della sanità

Nicosia. Il “punto nascita” dell’ospedale Basilotta verrà mantenuto in deroga alla legge di riordino della sanità siciliana. Lo ha annunciato l’assessore Enza Tomasi, che nella serata di venerdì ha incontrato il professor Giuseppe Ettore, primario di ostetricia e ginecologia del Nuovo Garibaldi di Catania e segretario regionale dell’Aogoi, l’associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri. Nel corso dell’incontro il segretario regionale ha confermato che il punto nascita di Nicosia ha ottenuto la deroga e che adesso verrà chiesto al nuovo assessore regionale alla sanità, sarà chiesto di confermare l’orientamento espresso dalle Commissioni sanitarie provinciale ed interprovinciale. A questo punto sembra certo il mantenimento del punto nascita in deroga. Già lo scorso giugno una delegazione capeggiata dal sindaco Malfitano aveva incontrato il presidente della commissione interprovinciale sui Punti nascita Antonio Cantaro, manager dell’Asp di Caltanissetta. La commissione provinciale è stato l’organismo incaricato di stilare il piano di riordino per l’Ennese, ed aveva previsto il mantenimento del Punto nascita di Nicosia, se pure al di sotto dei 500 parti all’anno, tetto minimo indicato dall’ex assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, per il mantenimento. Adesso arriva la conferma che la proposta della commissione è stata approvata dalla Regione. Le motivazioni del mantenimento riguardano lo stesso diritto alla salute e all’accesso alla cure mediche. Chiudendo anche Nicosia in tutto l’Ennese rimarrebbe solo il punto nascita dell’ospedale Umberto I del capoluogo, con pesanti disagi per una fascia di utenza dell’area Nord della provincia, derivante dalla situazione geografica del territorio, dalla carenza di vie di comunicazione adeguate, dal rischio di non potere raggiungere il capoluogo in caso di emergenze durante l’inverno a causa delle condizioni climatiche che spesso causano la schiusa di arterie viarie di collegamento per ghiaccio e neve. Mediamente in inverno per raggiungere in ambulanza Enna da Nicosia ci vuole circa un’ora e mezzo, ma se la partoriente arriva da un Comune, come Cerami, Capizzi, o Sperlinga, i tempi diventano decisamente più lunghi ed in caso di emergenza non è accettabile prevedere un viaggio di circa 2 ore per recarsi a partorire. Lo scorso giugno della questione “punti nascita” nell’Ennese si era occupata la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, che nel corso dell’audizione dei direttori generali delle Asp siciliane al direttore di quella di Enna Nicola Baldari aveva chiesto di illustrare gli sviluppi del piano dell’offerta sanitaria nei territori di Leonforte, Piazza Armerina, Nicosia ed Enna, che è stata oggetto di uno scambio di corrispondenza con la Commissione parlamentare.