Consigliere Regalbuto: Villa romana del Casale di Piazza Armerina non accessibile ai disabili

Enna. “Ancora una volta si assiste in una struttura di pubblico accesso come la villa romana del Casale di Piazza Armerina ad un sopruso nei confronti dei disabili. Ancora una volta assisto con grande rammarico ad uno scempio ad una mancanza di rispetto nei confronti di chi dovrebbe essere messo a pari dei più fortunati” questa l’accusa del Consigliere provinciale e presidente della FAND, Giuseppe Regalbuto.
“la struttura romana di epoca tardo imperiale che per la sua eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi è divenuta oggetto di particolare rilievo all’interno del programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio della regione siciliana, è stata da poco ristrutturata e messa a norma, eppure solo due giorni fa abbiamo assistito all’impossibilità di un gruppo di visitatori disabili di potervi accedere per intero e di poterne fruire come tutti di un diritto imprescindibile ed innegabile all’arte ed alla cultura – continua Regalbuto – In qualità di cittadino e in rappresentanza che di coloro che mi hanno sostenuto ed hanno creduto in me condanno le istituzioni ed il governo regionale per la mancanza di rispetto e la negligenza nel condurre la ristrutturazione di strutture pubbliche ed artistiche come anche la Venere di Morgantina, che oltre a non essere a norma per il libero accesso dei disabili non permette ai non vedenti di poterla toccare, si era suggerito allora di fare un calco della statua che ne riproducesse la bellezza in modo da non compromettere l’originale ma, nessuna risposta è pervenuta. Oggi purtroppo assistiamo a spreco di denaro pubblico e a tagli nei confronti dei cittadini è ne è una riprova ciò che viviamo sulla nostra pelle e sulla pelle dei più deboli che la nostra costituzione utela e non il nostro governo. In ultimo abbiamo assistito alla diminuzione dei fondi alle famiglie dei malati di Sla cosa che dovrebbe essere inconcepibile ed inimmaginabile veramente vergogniamoci di chi ci rappresenta e di noi stessi. Come evitare di provare vergogna quando la Fornero dice ad un disabile anche la sua vita è difficile; però, intanto si tolgono i soldi alla sanità ma si elergiscono contributi alle fondazioni bancarie”.