Operazione antidroga “hot knife” – quattro ennesi sottoposti a provvedimenti restrittivi della libertà personale

Enna. Sono in quattro ad essere colpiti da ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. d.ssa Luisa Bruno a seguito di richiesta avanzata dal P.M. dr. Francesco Augusto Rio, con la quale è stata disposta:

1. la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Attardi Luigi, ennese, classe 1963, con pregiudizi di Polizia in materia di stupefacenti e reati sessuali;
2. la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di La Rocca Salvatore, nato in Germania ma residente a Enna, classe 1975, con precedenti di polizia per reati contro la persona e in materia di droga;
3. la misura cautelare dell’obbligo di presentazione in Questura a carico di Alessandra Maurizio, ennese, classe 1967, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di armi e stupefacenti;
4. la misura cautelare dell’obbligo di presentazione in Questura a carico di Di Dio Fabrizio Gaetano, ennese, classe 1966, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona.

Le indagini sono state svolte dagli uomini della 3^ sezione “reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto dr. Giovani Cuciti collaborato del Commissario Capo dr. Claudio Pucci, i quali, nel corso di circa tre mesi di attività investigative disimpegnate con pedinamenti, appostamenti, intercettazioni e video sorveglianze, hanno raccolto incontrovertibili elementi di reità in capo agli indagati.

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Tra essi spicca la figura dell’Attardi, già agli arresti domiciliari per altra causa, il quale, presso la propria abitazione rurale di contrada Papardura ha adibito il garage a luogo di ritrovo, presso il quale innumerevoli assuntori si recavano per acquistare e, spesso, consumare l’hashish costantemente fornito dal medesimo.

Sono, infatti, stati documentati numerosi incontri tra l’Attardi ed i suoi clienti, i quali, non solo fumavano “canne” appositamente confezionate e cedute dal medesimo, ma dallo stesso acquistavano “pezzi” o dosi di hashish, anche di ingente quantitativo.

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Altro soggetto colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari è il Salvatore La Rocca.

Questi ha affiancato l’Attardi nella sua illecita attività, prevalentemente effettuando una serie di approvvigionamenti di stupefacente, poi smerciato presso la casa rurale di contrada Papardura.

Le indagini hanno consentito di dimostrare come – in particolare – il La Rocca, in concorso con l’attardi – abbia effettuato un primo viaggio per l’acquisto dello stupefacente in data 01.12.2011.

L’incontro tra i due era stato preceduto da una serie di contatti telefonici, finalizzati a pianificare una visita da un fantomatico “dentista”, alla quale si erano dimostrati particolarmente interessati anche una serie di “clienti”, i quali, parlando proprio con l’Attardi, chiedevano notizie in merito.
A seguito di tale visita, dalla tempistica alquanto sospetta (i due indagati partono da Enna per Piazza Armerina e nell’arco di circa tre quarti d’ora fanno rientro) cominciano una serie di incontri presso l’abitazione dell’attardi con i consumatori di droga.

Analoga condotta del La Rocca avviene in ulteriori due circostanze, ossia in data 9 dicembre 2011 e 4 gennaio 2012.

Il 9 dicembre 2011 si notano, dai servizi di video sorveglianza, allontanarsi l’Attardi ed il La Rocca a bordo della vettura di quest’ultimo dalla proprietà di contrada Papardura a metà mattinata, dove fanno rientro alle ore 14.00 circa.

All’atto di scendere dalla vettura, l’attardi, dopo avere aperto lo sportello posteriore dell’auto del La Rocca, preleva un pacco e lo nasconde sotto il giubbotto, per poi fare accesso al solito garage, unitamente all’altro indagato.

Poco dopo ricomincia l’afflusso degli acquirenti.

Anche in data 4 gennaio, il La Rocca, questa volta da solo, si reca a Palermo nel quartiere Brancaccio, al suo ritorno effettua una sosta presso l’area di parcheggio Ferrarelle, dove verosimilmente si incontra con l’Attardi, il cui telefono aggancia il ponte telefonico che serve la zona.

Dopo tale operazione, il La Rocca viene fermato dalla volante di zona presso lo svincolo autostradale; ovviamente non si rinviene droga all’interno del mezzo, ma l’indagato viene trovato in possesso di 500,00 €, riferendo falsamente agli agenti che stava tornando dal vicino Outlet Village di Dittaino, che, come noto, si trova dal lato opposto.

Il La Rocca, subito dopo il controllo, viene ripreso giungere presso l’abitazione dell’attardi, con cui si sofferma a dialogare all’esterno, parlandogli all’orecchio.
Successivamente, ricomincia il solito afflusso dei clienti.

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Più sfumate le posizioni degli altri indagati Fabrizio Di Dio ed Maurizio Alessandra, i quali, dalle riprese video all’interno del garage dell’attardi hanno ceduto in più occasioni dosi e “canne” ad altri consumatori presenti sul posto.
Ovviamente i due erano abituali frequentatori del sito di contrada Papardura, costituendo, con l’attardi, un unito gruppo dedito oltre che al consumo, anche allo spaccio di droga.


comunicato stampa