Fiera “Più Libri più liberi” a Roma: 2° appuntamento della Casa Editrice Nulla Die di Piazza Armerina

“La narrazione ai tempi della crisi” ovvero “Cosa farà il mercato editoriale per sopravvivere a se stesso?” Questi, in sintesi, i temi dibattuti nell’incontro organizzato il nove dicembre dalla casa editrice Nulla Die di Piazza Armerina e svoltosi presso lo Spazio Incontri della Bibliolibreria della Fiera “Più Libri più liberi” dedicata alla piccola e media editoria. Ne hanno parlato, alla presenza del giovane editore Massimiliano Giordano, gli autori di Nulla Die Elio Carreca, Fabio Musati, Francesco Giannoccaro, Fabio Carroccia, Nicola Loiacono e Fabrizio Sparaco. Moderatore, l’autore Ezio Tarantino che ha subito introdotto il tema: “La narrazione ai tempi della crisi” chiedendo agli scrittori di esprimersi sulla seguente questione: la letteratura deve farsi carico di realtà contingenti o ha il diritto di tirarsene fuori? Il milanese Fabio Musati, che ha pubblicato per Nulla Die il romanzo Vera Pelle, ha evidenziato come necessariamente la letteratura faccia i conti con la realtà, come un “prisma che filtra il reale”, e di cui può essere uno stimolo in assenza di prospettive. Il palermitano Elio Carreca (Terrazza Butera, ed. Nulla Die) ha puntualizzato come le persone e le storie siano attorno agli autori che vivono quotidianamente le cose che li circondano. Francesco Giannoccaro, (Certe volte la nebbia, Nulla Die 2012), pugliese, ha ricordato come la poesia sia riuscita a sopravvivere anche nei momenti più bui della storia dell’umanità perché “chi scrive è un testimone del suo tempo” e la letteratura è un “libero scambio tra realtà e individui”. Di opinione simile Fabio Carroccia, di Latina, (“Chi nasce tondo muore rotolando” è la sua raccolta poetica) per il quale “uno scrittore è una spugna che attinge dalla realtà che lo circonda”. Il romano Fabrizio Sparaco (Le vie dell’amore) ha messo in evidenza il ruolo del lettore che interpreta il libro e come attualmente la letteratura abbia perso la dimensione corale presente, ad esempio, nella narrazione classica del secolo scorso. Ezio Tarantino, romano, (Finitoria, il romanzo pubblicato con Nulla Die) ha affermato che manca la dimensione umana della crisi e si avverte la difficoltà a raccontare i personaggi più sofferenti. Il giovanissimo Nicola Lo Iacono, barese, in procinto di pubblicare il suo primo romanzo con Nulla Die, ha sostenuto che è necessario partire dalla realtà e che la letteratura può rappresentarla: “ C’è da chiedersi se la letteratura anche questa volta possa cambiare la realtà, come ogni forma d’arte”.
In una breve nota, la Casa Editrice “Nulla die” ringrazia gli autori e le autrici presenti alla Fiera per il contributo dato all’affermazione e alla crescita, in primis, culturale di Nulla Die; rileva come i segnali provenienti dal mercato, chiusura delle piccole case editrici e ridimensionamento dell’offerta, non siano incoraggianti.
Augura che la tenacia e i sacrifici delle piccole realtà come Nulla Die, molte delle quali nate in regioni meridionali, alla lunga possano rendere merito a chi interpreta, con parole e pensieri, la voglia di resistere e di reagire alla durezza del momento in cui viviamo.

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redazione-vivienna