Piazza Armerina. Riapertura indagini su omicidio Avvenia
Enna-Cronaca - 18/12/2012
Si riaprono anche se parzialmente le indagini sull’omicidio di Giuseppe Avvenia, il pregiudicato di Piazza Armerina, ucciso a colpi di pistola tra le viuzze del centro storico mentre cercava di fuggire, fra il 3 e il 4 ottobre del 2008. L’omicidio ha provocato tre condanne, mentre altri due imputati sono stati assolti dal Gup col rito abbreviato, la Corte d’appello ha disposto, invece, la trasmissione di tutti gli atti alla Procura, annullando la sentenza di assoluzione di primo grado. Sostanzialmente i giudici hanno ordinato che dalle indagini preliminari si ricominci tutto daccapo cosa che è già stata fatta. La Procura ha riaperto in parte le indagini, due ex imputati sono Giuseppe Magro e Giuseppe Lombardo di Piazza Armerina. I tre condannati sono Giuseppe La Rosa, a cui è stata ridotta da 18 a 16 anni la pena in appello; Roberto La Rosa, la cui pena è passata da 18 anni e 6 mesi a 17 anni; e Aldo Consoli , detto “lo scienziato”, reo confesso del delitto, che, in appello, ha avuta ridotta la pena da 18 a 16 anni. I tre condannati hanno già fatto ricorso in Cassazione, tramite i loro difensori, contro le condanne, un ricorso in Cassazione è stato presentato anche per Magro e Lombardo. I difensori, i penalisti Egidio La Malfa e Norberto Liggieri, hanno fatto richiesta di annullamento della sentenza d’appello, che a sua volta, annullava le assoluzioni disponendo la trasmissione degli atti. Del fascicolo si sta interessando il sostituto procuratore Francesco Rio, incaricato direttamente dal procuratore Calogero Ferrotti. In primo grado Magro e Lombardo erano stati indicati dalla Procura come esecutori materiali dell’omicidio, furono assolti dal gup David Salvucci. Durante l’appello Aldo Consoli ha puntato l’indice contro di loro, indicandoli come mandanti o organizzatori, assieme a lui. Per ripartire la Procura ha dovuto attendere il deposito delle motivazioni della Corte d’appello. Bisogna ora vedere se compiere nuovi atti la Procura debba attendere le decisioni dei giudici della Cassazione, che ancora non ha fissato la data dell’udienza oppure nel frattempo si potrà incominciare ad operare con le nuove indagini. I tre condannati, anch’essi in attesa del verdetto finale, sono difesi dagli avvocati Walter Castellana, Marco Di Dio Datola, Roberto Sardella mentre Consoli è difeso dall’avvocato Vania Giamporcaro. La famiglia di Avvenia, costituitasi parte civile è assistita dall’avvocato Francesco Alberghina.