Usa, la pubblicità delle armi accanto alla cronaca della strage
Enna-Cronaca - 18/12/2012
I saldi natalizi di pistole di ogni potenza e dimensione, pubblicati in bella mostra nella pagina in cui si raccontava la cronaca della terribile strage di 20 bambini e 6 adulti alla Sandy Hook Elementary School, nel Connecticut. L’incredibile gaffe dai tratti macabri è accaduta al Rock Hill Herald un quotidiano del South Carolina. Un messaggio quanto mai inopportuno, apparso sull’edizione del sabato, proprio nei giorni in cui l’America piange la morte di 26 persone in gran parte bambini e nel pieno della polemica sulla diffusione di fucili e pistole e la facilità con cui è possibile procurarsele. I “consigli per i regali natalizi” di un negozio Smith & Wesson affianco alla strage hanno veramente dell’incredibile: la reclame che consiglia di donare un fucile d’assalto o una pistola automatica ai propri cari per Natale avrebbe quasi del comico se non fosse per la tragicità dell’accaduto. Lo stesso giorno il Presidente Obama, arrivato nella città sconvolta dal massacro, aveva letto commosso i nomi di tutte le vittime di Adam Lanza, di fronte a centinaia di persone. Il presidente Usa aveva promesso che avrebbe usato ogni suo potere per impedire che queste stragi si ripetano di nuovo, promettendo cambiamenti sulle norme che regolano il possesso di armi. Come sempre dopo ogni eccidio si sono alzate le voci contrarie alle armi facili. Già, sempre dopo. Il problema è che troppo spesso in America si sono ripetuti questi discorsi sull’onda emotiva di stragi incomprensibili ed inaccettabili, spesso eseguite da ragazzi che troppo disinvoltamente usano e hanno a disposizione armi da fuoco. Ma poi, passata la bufera tutto è sempre tornato come prima. Colpa della potente lobby delle armi che difende i propri interessi, colpa del fatto che in Usa il business delle armi è enorme, basti pensare ai 58mila negozi di armi e che nel Paese si producono circa 6 milioni di fucili e pistole. La pubblicità comparsa sul Rock Hill Herald non è altro che la triste conferma che la battaglia contro le armi facili in Usa, sarà molto dura e lunga. C’è da cambiare uno status quo, una mentalità. Chiaramente l’Herald si scusato accoratamente, con una lettera del direttore Paul Osmundson, cercando di giustificare il pasticcio: “Vogliamo rassicurarvi che non è stata né una cosa intenzionale né un errore del nostro cliente. Le pubblicità sono di solito sistemate in pagina giorni prima che il giornale arrivi sulla vostra soglia di casa. In questo caso è stata posizionata giovedì mattina. Ma noi tutti qui all’Herald avremmo dovuto riconoscere la giustapposizione inappropriata della pubblicità con una storia che parla della violenza delle armi”. E intanto i bambini continuano a morire senza un perché.
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