Usura. Enna, operazione ‘Sole Nero’, chiesti tre rinvii a giudizio
Enna-Cronaca - 28/12/2012
La Dda di Caltanissetta ha chiuso l’inchiesta antiusura “sole nero”, effettuata dalla squadra Mobile di Enna, diretta da Giovanni Cuciti, chiedendo tre rinvii a giudizio. Il pm Roberto Condorelli ieri mattina, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Maurizio Nicosia, Michele Cammarata e Giuseppe Fascetto. Maurizio Nicosia, difeso dall’avvocato penalista Antonio Impellizzeri, è di Villarosa. Nei suoi confronti le accuse sono usura e associazione mafiosa; dagli investigatori della Procura antimafia viene ritenuto personaggio vicino al clan di Gela di Cosa Nostra. Michele Cammarata, difeso dagli avvocati Giovanni Palermo e Nino Grippaldi, è di Enna e per lui invece l’accusa è di usura, in quanto avrebbe fatto da tramite per la concessione di un prestito ad un imprenditore catanese e Giuseppe Fascetto. Fascetto, difeso dall’avvocato Palermo, è di Leonforte e nei suoi confronti vi è l’accusa di aver prestato effettivamente all’imprenditore dei soldi. L’indagine degli agenti della sezione criminalità organizzata nasce dalla notizia di soggetti interessati a prestare soldi ad un imprenditore che si muove in provincia di Enna. A quel punto ci sono stati mesi di intercettazioni, pedinamenti e appostamenti per cercare di chiarire la situazione e magari cercare di definire il ruolo di ognuno in questa vicenda. A inizio dicembre la Dda ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. E adesso, dopo aver interrogato il 20 dicembre Maurizio Nicosia, il pm Condorelli ha deciso di esercitare l’azione penale e chiedere il processo per tutti e tre gli indagati. Entro fine anno l’ufficio del Gup del tribunale di Caltanissetta deciderà la data dell’udienza preliminare per i tre imputati. Maurizio Nicosia ha chiesto di parlare con il magistrato antimafia ed ha risposto per un’ora alle domande del pm Condorelli negando ogni addebito, compresa l’accusa di associazione mafiosa; ha anche chiesto al pm di interrogare due pentiti di Gela, che potrebbero smentire quanto affermato da alcuni collaboratori di giustizia, come Carmelo Barbieri, che riteneva Nicosia vicino al boss gelese Daniele Emmanuello, ucciso nelle campagne di Villapriolo. Uno dei due collaboratori di giustizia sarebbe stato in contatto con Nicosia, l’altro conosce molto bene la mafia gelese. Un testimone di Resuttano,infine, potrebbe interloquire sul motivo per cui Barbieri accuserebbe Nicosia, in quanto tra i due c’è un credito conteso.