San Calogero (festa che si celebra il 18 giugno, San Biagio -protettore della gola- cui i devoti offrono le cosiddette cudduredda di San Vilasi). Alcune feste sono state tramandate fino ai nostri giorni e ricordate soltanto dai nostri anziani. Per grazia ricevuta o anche solo per devozione, gli abitanti di Villarosa hanno l’usanza di fare un caratteristico pane che è lavorato nei vari panifici dalle mani di donne esperte.
cuddureddu san vilasi
Il pane può assumere svariate forme. Dopo essere stato benedetto è distribuito casa per casa. Soprattutto il pane di San Giuseppe è allestito nella propria casa su un tavolo adornato di fiori e ricoperto da una tovaglia bianca. Dopo aver recitato lodi in onore del Santo è consumato insieme con olive e formaggi.
tavolata di san giuseppe
I pani rituali, preparati a base di farina, uova, zucchero, pasta reale e ricotta, sono vere e proprie specialità cui sono date forme diverse in base ai riferimenti simbolici religiosi. In Sicilia, la festività del Natale, è l’evento più importante e l’occasione per riunirsi intorno alla tavola imbandita. Il dolce più diffuso è il buccellato.
La gastronomia di Villarosa non si basa su sofisticati menù da Grand Hotel ma, offre la genuinità di piatti, preparati con gusto ed esperienza, facendo principalmente uso del saporito pomodoro fresco, soprattutto in estate e delle buonissime verdure locali come “finocchietti e mazzareddi” adatti anche per essere fatti a frittata; inoltre, arricchiscono la tavola, gli appetitosi secondi di carni nostrane: bue, castrato, maiale cotti in vari modi e soprattutto ai ferri e al forno. Profumati e succosi sono i frutti che si coltivano nelle campagne di Villarosa.
Non mancano, poi, sulla tavola l’ottimo formaggio pecorino, la ricotta e i dolci come ”’sfilici, vucciddati di mandorle e fichi, calinoli, mustazzoli ed altre specialità che il paese, pur non avendo profonde radici nella tradizione, perché di giovane fondazione, riesce, ancora oggi, a proporre mantenendo vivi e sempre importanti quei valori di vita e quelle realtà culturali e gastronomiche che solo i piccoli paesi dell’intern siciliano, troppo spesso trascurati, sanno valorizzare e conservare con maggiore intensità nel tempo.