Si aggrava la siccità in Sicilia Orientale

Si sta progressivamente aggravando il pesante deficit pluviometrico che sta interessando diverse aree della Sicilia Orientale, anche se finora la scarsità delle piogge non ha determinato danni significativi alle produzioni delle colture che tradizionalmente si avvalgono dell’irrigazione, per le quali generalmente gli agricoltori hanno potuto provvedere con interventi fuori stagione, anche se ciò ha comportato un significativo aggravio dei costi.
Il protrarsi della situazione potrebbe cominciare a preoccupare seriamente anche per i seminativi e per la mancata ricarica delle falde, oltre che per il mancato riempimento degli invasi, pregiudicando la stagione irrigua nel 2013.
Dopo un periodo invernale 2011-2012 particolarmente ricco di precipitazioni, superiori alle medie climatiche per il periodo gennaio-aprile, il periodo primaverile e quello estivo sono stati particolarmente asciutti, senza tuttavia che ciò costituisse un’anomalia climatica consistente, dal momento che le precipitazioni ridotte che si registrano nelle due stagioni rispetto a quelle del periodo autunno-invernale hanno comunque un impatto limitato nei confronti del bilancio idrico a livello annuale, pur contribuendo a ridurre in una certa misura la necessità di apporti irrigui.
Il decorso autunnale ha visto invece una anomalia più consistente, che si è tuttavia manifestata in modo anomalo sul territorio regionale: mentre le province occidentali e tirreniche hanno registrato mediamente precipitazioni intorno alle medie stagionali, il settore sud-orientale ha registrato un apporto decisamente ridotto, e localmente lo scarto rispetto alle medie è stato particolarmente elevato.
Ciò è stato dovuto all’evoluzione del quadro meteorologico, che ha visto, oltre alla quasi totale assenza di configurazioni di bassa pressione dalla primavera fino ad autunno inoltrato, la prevalenza di perturbazioni atlantiche e di basse pressioni sul Tirreno, impedendo così la formazione di fronti perturbati dai quadranti orientali, che sono all’origine delle precipitazioni più significative sul settore ionico.
A livello regionale pertanto è stato registrato il periodo maggio-dicembre più povero di precipitazioni del periodo 2003-2012, con una media regionale, su 94 delle 95 stazioni SIAS (esclusa Pantelleria, installata nell’autunno 2012) pari a 308 mm.
L’analisi effettuata sul periodo luglio-dicembre, con una media regionale di 288 mm nel corso del 2012, conferma la stessa valutazione.
L’analisi condotta a livello provinciale o di singola stazione rivela infatti la diversa consistenza del deficit pluviometrico: le province di Siracusa e Ragusa risultano quelle con le quantità di precipitazioni più ridotte in assoluto, con una media provinciale rispettivamente di 230 mm e 236 mm nel periodo maggio-dicembre, corrispondenti ad un deficit del 53% e del 46% rispetto alla media del periodo 2003-2011. In termini relativi il deficit più elevato spetta tuttavia alla provincia di Catania, che con una media provinciale di 246 mm registra uno scarto del 57% rispetto al periodo 2003-2011.
A livello di singole stazioni spicca in particolare il dato della stazione di Lentini, con soli 90 mm cumulati nel II semestre 2012 e 105 mm nel periodo maggio-dicembre. In tal caso lo scarto negativo rispetto alla media del periodo 2002-2011 è pari al 75%. Vanno evidenziate le abbondanti piogge del periodo invernale, che vanno tenute in considerazione perchè ridimensionano l’entità della siccità nel medio-lungo periodo: il valore dello (SPI) Standardized Precipitazion Index a 12 mesi è infatti pari a -0,51, e a 6 mesi è pari a -1,82, molto lontano dai valori della grave siccità del 1985-86.
La mappa degli scarti mostra come in particolare, oltre alle zone della provincia di Siracusa dove le precipitazioni sono state molto limitate in valore assoluto, in termini relativi anche il comprensorio etneo abbia registrato apporti particolarmente scarsi.
Situazioni di deficit significativo riguardano anche le province di Enna e di Caltanissetta, la parte orientale della provincia di Palermo, la parte meridionale della provincia di Messina. Risulta altresì evidente come in alcune aree, in particolare nell’agrigentino, dove le precipitazioni sono state particolarmente abbondanti nel mese di ottobre, nel trapanese e nella parte occidentale della provincia di Palermo, le precipitazioni siano state in linea o addirittura superiori alla media 2003-2011.
In conclusione, l’analisi condotta evidenzia una significativa anomalia registrata nel corso del 2012 rispetto all’ultimo decennio, pur tenendo conto del fatto che le medie di confronto per il periodo 2003-2011 risultano più elevate dei valori medi climatici della climatologia di riferimento 1965-1994, esaltando così i valori degli scarti calcolati. Una analisi rispetto alla climatologia di riferimento, che risulterebbe meno accurata vista la disomogeneità dei dati di confronto, pur facendo pervenire a scarti leggermente ridimensionati rispetto a quelli qui calcolati, confermerebbe comunque una valutazione di significativa anomalia climatica nelle aree analizzate. Nel caso dell’area di Lentini, ad esempio, è necessario risalire al 1987 per riscontrare una siccità di tale portata.


FONTE: SIAS Regione Sicilia