L’Opera pia di Nicosia pagherà a rate le imposte Ici e Tarsu

Nicosia. L’Opera Pia ritira il decreto ingiuntivo contro il Comune per il pagamento di canoni di affitto, paga rateizzando Ici e Tarsu arretrate. Queste a grandi linee le decisioni che hanno portato ad un accordo tra Comune e Opera pia “Barone Di Falco”, prese nel corso di un incontro convocato per discutere delle reciproche posizioni debitorie e valutare la possibilità di evitare contenziosi giudiziari.
Il dato che più interessa i cittadini è però quanto deciso sul campo di calcetto dell’Educatorio che già in primavera potrebbe essere riaperto dopo quasi un anno di chiusura. Il campo di proprietà del Comune era stato dato in concessione per la gestione all’Ipab, che a sua volta ha ceduto la concessione ad una cooperativa. Quando il campo lo scorso giugno avrebbe dovuto essere riconsegnato al Comune, l’amministrazione dopo una verifica sulla struttura non aveva accettato la consegna a causa dei danni che il campo presentava e che sono stati successivamente quantificati il circa 110 mila euro. Inoltre è emerso che non sarebbero stati saldati canoni di locazione per complessivi 18 mila euro.
L’Ipab che era presente all’incontro con l’intero Cda presieduto da Nicola Mazza, si è impegnata a detenere la struttura fino al 2014, data di scadenza della concessione, a saldare i canoni non versati e, soprattutto a ripristinare la struttura con i necessari lavori e riaprirla al pubblico. Dopo gli interventi necessari potrebbe essere bandita una gara per la gestione, aperta alle società sportive.
L’obiettivo di questa decisione è duplice: da un lato garantire la possibilità di utilizzare il campetto, dall’altro evitare all’Opera pia contenziosi lunghi e costosi. Sulla vicenda del campo di calcetto il sindaco Sergio Malfitano è stato inamovibile, sottolineando di non accettare la consegna della struttura se questa non fosse stata ripristinata nelle stesse condizioni di quando venne concessa. Sul decreto ingiuntivo per i canoni dovuti dal Comune per l’affitto della struttura adibita ad asilo è stata effettuata la compensazione con somme dovute dall’Ipab e verranno versate dal Comune le rette non pagate. L’Ipab sta già pagando rateizzando le somme, circa 50 mila euro di Tarsu e 22 mila euro di Ici che negli anni non erano state versata dalla precedente dirigenza.