Aldo Consoli (detto lo scienziato) fornì le armi per tre omicidi a Piazza Armerina

Piazza Armerina. Da indagini accurate pare che le armi che sono servite per effettuare tre omicidi a Piazza Armerina siano passati dalle mani di Aldo Consoli, lo scienziato, che si trova in carcere perché ritenuto un pluriomicida. Il gup Massimiliano De Simone cercherà di chiarire questa situazione. Secondo l’ipotesi accusatoria, che nasce dalle ricostruzioni dello stesso Consoli, in veste di “dichiarante”, lo stesso trafficò le armi del delitto di Carmelo Governale e di Calogero Contraffatto, più precisamente, le armi usate nei delitti sarebbero passate tutte da lui. La richiesta di rinvio a giudizio è stata fatta dal pm Marco Di Mauro. Consoli è difeso dall’avvocato Emanuela Lanzafame. Per l’accusa di detenzione di armi è stato chiesto il rinvio a giudizio anche di Umberto Castronovo, pregiudicato di 53 anni difeso dall’avvocato Luca Di Salvo; e di due incensurati, A.S. e G.S., entrambi di quarantasette anni, difesi dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, che sono stati coinvolti e condannati per l’omicidio di Carmelo Governale, il venditore ambulante ucciso e bruciato all’interno della sua Alfa Romeo GT. I tre delitti non hanno in comune niente tra loro, a eccezione, per l’accusa, della fonte di approvvigionamento delle armi: appunto Aldo Consoli. Calogero Contraffatto fu ucciso a colpi di pistola dall’ex genero David Satariano il 27 febbraio 2007, mentre si stava recando al lavoro. Satariano è stato condannato in via definitiva. La causa era i contrasti familiari fra lui e l’ex moglie. Carmelo Governale fu ucciso a colpi di pistola, il 22 ottobre 2007 e per il delitto sono stati condannati, in attesa delle decisioni della Cassazione, i fratellastri Umberto e Carlo Castronovo. L’avrebbero ucciso per punire uno sgarro, la richiesta di denaro. Infine Avvenia, la notte fra il tre e il quattro ottobre 2007, fu ucciso a colpi di pistola nelle viuzze del centro storico armerino, mentre cercava di sfuggire ai suoi killer. La causa alcuni scontri personali. Tre delitti, tutti avvenuti nel 2007, e fra i protagonisti condannati c’è anche Consoli, che viene ritenuto uno dei mandanti ed anche il fornitore delle armi che sono serviti per commettere questi tre omicidi, che non hanno niente a che vedere con la mafia.

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redazione-vivienna