Piazza Armerina. 700 studenti contro la violenza di genere a fianco dell’associazione “DonneInsieme – Sandra Crescimanno”

Piazza Armerina. Presso l’auditorium dell’istituto scolastico magistrale di Enna le volontarie dell’associazione “DonneInsieme-Sandra Crescimanno” -che ha costituito in provincia di Enna il primo sportello antiviolenza per accogliere e tutelare le donne vittime della violenza di genere- hanno incontrato 700 tra studentesse e studenti del liceo classico “Napoleone Colajanni” e del liceo delle scienze umane e musicale “Dante Alighieri” per parlare di violenza di genere e di stalking, e per presentare il Centro Antiviolenza.
La presidente di DonneInsieme Maria Grasso rivolgendosi ai 700 giovani che gremivano gli spalti dell’auditorium ha detto:”La nostra attività di volontariato non consiste solo nella turnazione allo sportello, fondamentale per sostenere ed aiutare le nostre donne ad uscire dalla violenza di genere, ma altrettanto fondamentale è il compito di divulgare e sensibilizzare le giovani generazioni ad affrontare con consapevolezza un fenomeno sociale che nella provincia di Enna è purtroppo in drammatico aumento”.
Per l’associazione, oltre alla presidente Grasso, all’incontro erano presenti le volontarie: l’operatrice Rossella Murella; la psicologa Licia Strazzanti; le avvocate Valentina Bonaccorso e Stella Iraci.
I ragazzi hanno dimostrato grande attenzione nei confronti della difficile piaga sociale della violenza di genere interagendo con le volontarie, ponendo tante domande e con diversi interventi.
A margine dell’assemblea la presidente Grasso ci ha spiegato: “Lo scopo degli incontri che la nostra associazione organizza con gli studenti è quello di offrire informazioni e riferimenti per conoscere e approfondire il fenomeno della violenza contro le donne, stimolare nei giovani una nuova consapevolezza e indurli a nuovi comportamenti per prevenire la violenza fornendo loro chiavi di lettura per riconoscere i modelli culturali che si nascondono dietro i fenomeni di discriminazione e di violenza. Purtroppo, spesso, l’universo giovanile è sovraesposto alla violenza, generata dai media e dai videogiochi, che abbassa la percezione del fenomeno relegandolo in una sorta di realtà virtuale. Per tutto questo la scuola dovrebbe aprire a progetti di educazione sessuale e all’affettività con l’aiuto di professionisti che lavorano nell’ambito della violenza e che sanno come affrontare questo problema con un percorso formativo che non sia solo episodico ma che arricchisca i ragazzi consentendo di cambiare quella cultura della prevaricazione che sta alla base della disuguaglianza di genere”. Grasso ha poi aggiunto: “Ringrazio i presidi e gli insegnanti e Angelo Bartuccio, il rappresentante d’istituto degli studenti del liceo classico, che ha voluto questo incontro organizzandolo insieme agli studenti del liceo delle scienze umane e musicale. Sarebbe bello se i ragazzi scrivessero un rap contro la violenza per l’8 marzo da ballare tutti insieme al prossimo incontro per dire il nostro forte “NO” al femminicidio e alla violenza di genere”.
Marta Furnari